Il tanto atteso via libera agli allenamenti di gruppo è arrivato. Il ministro Spadafora ha spiegato come bisognerà procedere in caso di positività di un componente della squadra
Dal 18 maggio la serie A potrà finalmente tornarsi ad allenare in collettivo. Ovviamente bisogna mantenere sempre alta l’attenzione e rispettare il protocollo con prudenza. La priorità assoluta del Governo è quella di evitare una seconda ondata di contagi, come è avvenuto in altre parti del mondo.
Fino a domenica 17 maggio gli allenamenti resteranno individuali per rispettare il distanziamento sociale. Per quanto riguarda la ripresa della Seria A il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha ribadito al TG1 che la decisione finale verrà presa tra sette giorni “per valutare la curva di contagi”.
In caso di un contagio positivo, tutta la squadra andrà in quarantena
La possibilità di allenarsi in gruppo interesserà anche gli altri sport e dovrà rispettare delle rigide procedure: in caso di positività di una sola persona, tutta la squadra andrà in quarantena.
Inizialmente il presidente della Figc Gabriele Gravina, alla stesura del protocollo, era proiettato sul modello tedesco: se ci fossero stati casi positivi in squadra dopo il 18 maggio, solo l’interessato avrebbe dovuto rispettare l’isolamento. Questa proposta è stata subito bocciata dal Comitato e da Spadafora per cui:”Se durante gli allenamenti dovesse emergere un positivo, il gruppo e tutto lo staff tecnico restino in quarantena“.
Ovviamente eventuali contagi rallenterebbero la ripresa dei campionati ma questa sembra l’unica strada da percorrere e sembra ragionevole.