Serie A, caso positivo in squadra? Spadafora detta le regole

E’ stato dato il via libera agli allenamenti di gruppo, ma a certe condizioni. Spadafora ha spiegato come dovranno procedere le squadre di Serie A nel caso in cui venga rilevato un positivo

medici sportivi contrari alla ripresa degli allenamenti della serie a
Spadafora e Gravina (Getty Images)

La notizia tanto attesa è finalmente arrivata: i club dal 18 maggio potranno svolgere gli allenamenti in gruppo. Il Governo ha chiesto alla FIGC di adeguare il protocollo e di mantenere una certa prudenza. La priorità è evitare una seconda ondata di contagi, come è avvenuto in altre parti del mondo. Fino a domenica gli allenamenti resteranno individuali, pratica che permette di far rispettare il distanziamento sociale. Vincenzo Spadafora, il Ministro dello Sport, ha ribadito al TG1 che la decisione finale sulla ripresa del campionato verrà presa tra sette giorni “per valutare la curva di contagi”. Ha aggiunto che gli allenamenti di gruppo interessano anche gli altri sport di squadra, quindi non solo il calcio. Inoltre, il Ministro ha specificato la rigida procedura che dovranno seguire i club in caso di contagio.

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Serie A dovrà adeguarsi: con un solo positivo tutta la squadra va in quarantena

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Allenamento del Napoli (Getty Images)

Il presidente della Figc Gabriele Gravina, alla stesura del protocollo, aveva indicato la via tedesca. Ossia, se ci fossero stati casi positivi in squadra dopo il 18 maggio, solo l’interessato avrebbe dovuto rispettare l’isolamento. La proposta è stata bocciata e la Serie A dovrà adeguarsi alle richieste del Comitato e di Spadafora: “Se durante gli allenamenti dovesse emergere un positivo, il gruppo e tutto lo staff tecnico restino in quarantena“. Questa è la condizione dettata dalle Istituzioni, e sembra ragionevole. Certamente, i contagi rallenterebbero di molto la via per la ripresa al campionato, ancora in dubbio, avvolta da paure e indecisioni. Il Ministro Spadafora sta rimandando la decisione sulla ripresa perché è difficile capire la gestione degli spostamenti, delle trasferte dei club da una città all’altra. E ad oggi ci sono ancora regioni off-limits.

Dunque, come riportato dall’Ansa, il Comitato ha dichiarato che le squadre non potranno esimersi dall’isolamento di 14 giorni in caso di anche un solo contagio durante la fase degli allenamenti collettivi, dal 18 maggio in poi. O questo o niente calcio per i prossimi 3 mesi.

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