Serie A, Castellacci: “Medici sociali pronti a dimettersi. Vogliamo tutele”

Le squadre di Serie A potranno riprendere gli allenamenti di gruppo, ma le responsabilità sono state addossate ai medici e Castellacci non ci sta.

serie a medici
Ospina soccorso dai Medici del Napoli (Getty Images)

Il Ministro Vincenzo Spadafora e il Comitato tecnico-scientifico hanno ritenuto opportuno dare il via libera agli allenamenti collettivi dal 18 maggio. Tuttavia, ci sono delle condizioni che le squadre dovranno rispettare, tra cui quelle della gestione di eventuali positivi. In tal caso, tutto il team e lo staff tecnico dovranno restare in isolamento per 14 giorni. Questo minaccerebbe la possibilità di svolgere allenamenti e rallenterebbe la preparazione in vista di una possibile ripresa. Inoltre, a sorvegliare ed essere responsabili delle misure cautelative da rispettare saranno i medici sociali delle squadre di Serie A. Per questo motivo, Enrico Castellacci oggi è intervenuto a Radio Punto Nuovo: “E’ un grosso problema perché ci sono delle responsabilità penali che vanno oltre le normali responsabilità di noi medici”.

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Enrico Castellacci (Getty Images)

Enrico è presidente dell’associazione medici italiani di calcio e naturalmente ha raccolto dubbi e lamentele di tutti i professionisti che lavorano con i club. “Molti medici, già questa mattina, hanno minacciato di rassegnare le dimissioni dal proprio ruolo se non vengono tutelati – ha detto Castellacci – Noi non siamo stati coinvolti nella stesura del protocollo ed è paradossale che siamo la chiave di tutto. Siamo l’anello debole e non abbiamo neanche contratti depositati in Lega”. In seguito alle richieste istituzionali, il numero uno dei medici italiani di calcio ha contattato i legali dell’associazione: “Le conseguenze penali sono troppo grosse che tutti i medici hanno espresso dubbi e pareri contrari”. Castellacci ha anche fatto una considerazione importante: “Una volta che ricominceranno le trasferte, basterà un solo giocatore positivo e si bloccherà la Serie A. Questo crea delle perplessità sulla voglia di ripartire”.

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