La Fiorentina ha comunicato che sei tesserati sono risultati positivi al Coronavirus, tre i calciatori. Nuovi problemi per il ritorno in campo.
Proprio nel giorno dell’incontro tra il Comitato tecnico-scientifico e la Federcalcio per definire il protocollo non arrivano buone notizie sulla ripresa della Serie A dal fronte sanitario. Dopo il caso registrato ieri al Torino, oggi infatti è la Fiorentina a comunicare la positività al Coronavirus di sei tesserati.
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Tre calciatori della Fiorentina positivi al Coronavirus
La società viola non ha reso noti i nomi dei contagiati, specificando solamente che si tratta di tre calciatori e tre componenti dello staff. La Fiorentina come da protocollo “ha provveduto a proseguire l’isolamento delle persone coinvolte”. Il tutto in attesa che domani il resto del gruppo venga sottoposto alle “visite medico sportive propedeutiche all’inizio dell’attività facoltativa sul campo”.
La Fiorentina peraltro era già stata tra le società italiane più colpite dalla pandemia dato che qualche settimana fa erano risultati positivi il capitano Pezzella e i due attaccanti Cutrone e Vlahovic, ora tutti fortunatamente guariti e pronti a iniziare gli allenamenti.
Tamponi e positività: i nodi per la ripresa
Le notizie che arrivano da Firenze però rischiano di rappresentare un ulteriore ostacolo per il ritorno in campo di tutta la Serie A. Uno dei nodi irrisolti sul tavolo del Comitato tecnico-scientifico infatti è proprio quello che riguarda possibili nuove positività tra i calciatori. Mentre in Germania si è deciso di isolare i contagiati e proseguire con gli allenamenti, in Italia i medici sono molto più cauti sul tema e spingerebbero per lo stop di tutta la squadra che andrebbe messa in quarantena. Non solo.
Durante il vertice di oggi è stata evidenziata la difficoltà a reperire i tamponi in alcune regioni. Problema questo su cui la FIGC ha garantito massima collaborazione. Al momento però un accordo non è stato raggiunto e l’ultima parola spetterà al Governo. Sperando che la curva dei contagi nel Paese non torni ad impennarsi. In quel caso, infatti, non resterebbe che prenderne atto e dichiarare chiuso il campionato 2019/20 come già successo in Olanda, Francia e Belgio.