Diversi Ultras di alcune squadre di Serie A hanno espresso il loro parere contrario sulla ripresa del campionato e hanno accusato i vertici del calcio italiano
Da due mesi a questa parte l’Italia, da Nord a Sud, sta attraversando uno dei momenti più critici dall’inizio del nuovo millennio. Uno degli argomenti più spigolosi delle ultime settimane riguarda il calcio italiano. Dalle dichiarazioni dei vertici sportivi e calcistici non si riconosce una linea comune, ci sono due forti linee di pensiero. Il calcio dovrebbe ripartire per lanciare un messaggio di speranza, ma, allo stesso tempo, sarebbe un controsenso far giocare un gruppo di persone a stretto contatto tra loro. Infatti, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora va cauto e sta rimandando sempre la decisione, anche se pressato dalla Lega calcio che ha bisogno di risposte immediate. Ad essere uniti ci pensano gli Ultras di diversi club, contrari alla ripresa dei campionati.
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I tifosi del Napoli sono gli ultimi ad unirsi alla lista dei gruppi organizzati contrari al ritorno in campo. Il messaggio degli Ultras azzurri è diretto alla Lega e la FIGC: “Lasciate che le istituzioni si occupino di riavviare l’economia del Paese, partendo da altre priorità – e aggiungono – rappresentereste solo voi stessi in campo, i vostri interessi e la vostra avidità”. Molto simile il pensiero dei tifosi organizzati della Sampdoria: “Il calcio è di chi lo ama? Tutto sembra tranne questo. Non riusciamo a concepire una partita di calcio senza calore e colori“. Fermi sulle loro posizioni, i Doriani terminano il comunicato così: “Quando si riprenderà, si dovrà fare in presenza di chi rappresenta l’anima del calcio: i tifosi“.
Ancora più dura la comunicazione dei tifosi genoani della gradinata Nord: “Per noi il pallone s’è sgonfiato. Tenetevi il baraccone vuoto e se avete un briciolo di dignità, vergognatevi“. Insomma, la Federcalcio e la Lega Serie A hanno come nemici i propri consumatori del prodotto.
E anche i tifosi dell’Atalanta accusano Gabriele Gravina, numero uno del calcio italiano, e ne fanno una questione morale, riferendosi alle tante vittime del Covid-19: “A voi basterà mettervi il lutto al braccio o lanciare lo slogan ‘giochiamo per loro’ per sistemarvi la coscienza“.
Raramente si vedono tifosi di squadre diverse uniti per perseguire lo stesso obiettivo. Questa volta è stato lanciato un messaggio importante che la Lega dovrà cogliere. Se è vero che lo sport non può farsi battere dal virus, è altrettanto vero che si gioca a calcio per divertimento, per la gente, per lo show. E senza tifosi che senso ha?
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