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Giuntoli e l’addio al Carpi: “Al Napoli non potevo dire di no”

Ora è il direttore sportivo del Napoli ma Cristiano Giuntoli è diventato grande al Carpi: cinque anni fa la storica promozione in Serie A.

Giuntoli NapoliGiuntoli Napoli
Giuntoli Napoli (Getty Images)

La carriera di Cristiano Giuntoli svoltò nel vero senso della parola ai tempi del Carpi, trascinato fino alla prima storica promozione in Serie A, festeggiata il 28 aprile 2015: il dirigente fiorentino fu uno dei principali artefici di quell’impresa che gli valse la chiamata del Napoli e di Aurelio De Laurentiis, che decise di affidargli il ruolo di direttore sportivo agli albori dell’era Sarri.

Giuntoli non ha mai dimenticato quella favolosa esperienza che lo proiettò nel grande calcio in pochissimo tempo e, ai microfoni de ‘Il Resto del Carlino’, ha raccontato l’emozione provata in quegli attimi indimenticabili: “A me sembra l’altro ieri. Ho ricevuto messaggi e foto da quel gruppo di ‘matti’, da Castori, Canepa, il presidente e il patron. C’è ancora un po’ di emozione, devo ammetterlo, quando penso ad allora. E’ stata una storia incredibile”.

Il Napoli era l’occasione della carriera e non poteva essere rifiutato: Al Napoli non potevo dire di no. Bonacini non mi chiese nemmeno la penale che era prevista nel contratto. Dapprima ci rimase male ma poi capì la situazione, siamo ancora grandi amici. Gli voglio bene”.

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Prima del Napoli, il Carpi: quanti talenti scovati da Giuntoli

Giuntoli Napoli (Getty Images)

In quel Carpi della stagione 2014/2015 c’erano tanti giocatori che ora sono protagonisti fissi in Serie A, chiara prova della bontà del lavoro svolto da Giuntoli: “Penso che quel gruppo sul mercato sia valso tra i 70 e gli 80 milioni di euro. Mi vengono in mente Sportiello e Laurini, o Memushaj che acquistai per soli 5mila euro. Gagliolo lo notai per caso quando andai a vedere Kabine, c’era anche Inglese che ora vale 25 milioni. Potrei andare avanti per un’ora”.

Vittorio Rotondaro

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