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Meteore – Michu al Napoli: campione solo di sfortuna

Meteore al Napoli – Il debutto da dimenticare, i problemi al ginocchio, il ritiro a 31 anni e l’ammirazione di Haaland: la storia di Michu.

Doveva essere l’arma in più del Napoli di Benitez invece Michu, al secolo Miguel Perez Cuesta, si rivelerà un flop anche a causa di un lungo calvario fisico che lo costringerà ad appendere gli scarpini al chiodo a soli 31 anni.  Che la storia di questo spagnolo di Oviedo in Italia non sarebbe stata epocale si capisce al debutto, quando proprio Michu ha sul piede un pallone che potrebbe cambiare la stagione di quel Napoli.

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Michu al Napoli: un errore che vale la Champions e il lungo stop

Michu contro l’Athletic (Getty Images)

Michu arriva al Napoli nell’estate 2014 in prestito con diritto di riscatto dallo Swansea dopo alcune ottime stagione tra Rayo Vallecano e Galles. L’impatto col ‘San Paolo’ però, come detto, è tremendo: il 19 agosto si gioca il preliminare di Champions League contro l’Athletic Bilbao, avversario che sembra alla portata della squadra di Benitez. Al minuto 78′, sul risultato di 1-1, il tecnico spagnolo decide di fare debuttare il suo connazionale Michu al posto di Hamsik.

Il destino vorrà che tre minuti dopo proprio il nuovo entrato venga servito sul dischetto ma, invece di calciare verso la porta, preferisce servire l’altro spagnolo Callejon decisamente più defilato e meglio marcato. Il resto è storia: al ritorno l’Athletic travolge il Napoli 3-1 e vola alla fase a gironi di Champions mentre gli azzurri retrocedono in Europa League. Michu farà in tempo a collezionare altre 5 presenze tra coppa e campionato prima che la periostite lo metta ko fino al termine della stagione quando il Napoli, ovviamente, decide di non riscattarlo.

Il ritorno in Spagna e il ritiro a 31 anni

Michu con la maglia del Napoli (Getty Images)

Michu a quel punto rescinde con lo Swansea e tenta di rilanciarsi in patria ripartendo addirittura dalla quarta divisione col Langreo, squadra allenata dal fratello. A dargli una nuova occasione nel 2016/17 è il Real Oviedo: 28 presenze e 3 gol tra campionato (Serie B spagnola) e Copa del Rey finché un nuovo problema fisico, stavolta alla caviglia, consiglia a Michu di appendere gli scarpini al chiodo a soli 31 anni.

Il calcio però resta la passione di Michu che nel 2019 intraprende la carriera da dirigente come direttore sportivo del Burgos CF, club di terza divisione spagnola. Una curiosità? Nonostante i tanti infortuni e il ritiro prematuro, proprio Michu è l’idolo di quello che viene ritenuto da molti l’attaccante del futuro: Erling Haaland.

Lelio Donato

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