Il mondo del calcio è fermo ma la FIGC inizia a ragionare sull’eventuale ripresa dopo il lockdown: prossimi giorni decisivi per stabilire il ritorno agli allenamenti.
Mercoledì 22 aprile è il giorno designato per la decisione sulla ripresa del calcio. La FIGC ha stilato il protocollo medico con i criteri per la ripresa, ora la palla passa al Governo e per mercoledì il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha previsto un incontro con i vertici del calcio per dare il via libera definitivo. Se si parte sarà il 4 maggio, quando, se tutto va bene, l’Italia dovrebbe finalmente uscire dal lockdown che ormai la attanaglia dai primi di marzo. Da lì in poi, una volta completata la sanificazione degli ambienti, inizieranno i raduni dei calciatori in vista del ritorno agli allenamenti. Prima i controlli medici, con i test sierologici e i tamponi, uno subito e un altro a pochi giorni di distanza. Con test ovviamente più stringenti per chi ha contratto il Coronavirus ed è poi guarito. Poi gli allenamenti singoli e via via quelli in gruppetti, di tre-quattro calciatori, nel completo rispetto delle distanze di sicurezza.
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La FIGC vara i protocolli: allenamenti con tutti gli accorgimenti del caso
Prima di tornare alla normalità passerà, come normale e prevedibile che sia, molto tempo: ci si dimentichi degli allenamenti a porte aperte e dei grupponi di calciatori, tutto questo sarà bandito almeno fino a quando l’emergenza non sarà definitivamente superata.
Una lenta risalita, con il ‘gruppo squadra’ composto anche da tutto lo staff che vivrà in una sorta di bolla, un ritiro precampionato in piena regola per evitare contagi. Un mese così, o poco meno, poi da fine maggio palla al centro. E, appunto, se tutto va bene, si ricomincia davvero.