Meteore al Napoli – La battuta di De Laurentiis, una notte da eroe contro la Juventus, il servizio fotografico ‘proibito’: la storia di Datolo.
L’allora direttore generale Pierpaolo Marino nel gennaio 2009 lo presentò ai tifosi del Napoli come ‘il Giggs argentino’, abbastanza per fare sognare una piazza che con gli argentini di piede mancino ha sempre avuto un rapporto particolare. Jesus Datolo però sul campo non ripagherà le attese, tanto che la sua avventura italiana durerà appena 12 mesi con un unico picco: la notte della storica rimonta di Torino.
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Jesus nel nome di Diego: una presentazione da top player
Datolo viene acquistato dal Boca Juniors per 6,5 milioni di euro e durante la presentazione ufficiale, alla vigilia di un Napoli–Udinese, i paragoni importanti si sprecano. A partire dal nome di battesimo sul quale non può mancare la battuta del patron De Laurentiis: “Siamo molto contenti di poter avere qui Datolo, un calciatore di cui Marino mi ha sempre parlato bene. Potevamo portarlo a Napoli a giugno ed invece abbiamo anticipato i tempi. E poi parliamoci chiaro, da uno che si chiama Jesùs possiamo aspettarci il massimo”. A presentare il nuovo acquistato tatticamente ci pensa invece il direttore Marino, colui che lo ha fortemente voluto in azzurro: “Datolo è un “volante” di sinistra, l’equivalente in Italia dell’ala ma può giocare in diversi ruoli di centrocampo”. 24 anni, capelli biondi e sguardo da ‘scugnizzo’, Datolo arriva a Napoli nel nome di Maradona: “Conosco il Napoli perché è stata la sua squadra. Con Diego ci ho parlato molto perché mi ha voluto al Boca quando era dirigente e mi ha sempre dato il suo appoggio. Mi piace calciare le punizioni ed i rigori. Mi piace molto Ryan Giggs e cerco di ispirarmi a lui”. Il nome? Tutta ‘colpa’ di un film: “Mi chiamo Jesus perché quando mia madre era incinta di me vide un film sulla vita di Gesù e rimase impressionata. Così fece un voto”.
Datolo, la notte da eroe: assist e gol in Juve-Napoli
Le cose al Napoli però non andranno come sognato quel giorno di fine gennaio. Datolo fatica a trovare spazio con Reja tanto che fino a giugno giocherà appena nove partite, di cui solo tre da titolare. Bilancio? Zero assist e zero gol. La svolta sembra arrivare con l’avvento di Donadoni che schiera l’argentino dietro le punte con discreti risultati. Il picco più alto della breve avventura in azzurro è sicuramente la notte del 31 ottobre 2009: stadio Olimpico di Torino, Juventus–Napoli. Datolo subentra a mezzora dalla fine al posto di Campagnaro, la squadra allenata da Mazzarri è sotto di due gol ma un minuto dopo il suo ingresso in campo Hamsik segna la rete della speranza proprio su assist dell’argentino, che ci mette altri cinque minuti per firmare il pareggio. Quello resterà il primo e unico gol di Datolo con la maglia del Napoli. Ma la notte di Torino finirà in gloria: l’argentino infatti al minuto 82 mette in mezzo un pallone sporco, Tiago respinge sui piedi di Hamsik che fulmina Buffon e completa la rimonta. Juventus-Napoli 2-3 nel segno di Datolo.
Il servizio fotografico ‘hot’ e la cessione: fine di un amore mai nato
Sembra l’inizio di una lunga storia, sarà la fine di tutto. Dopo l’impresa dell’Olimpico infatti Datolo mette insieme appena 60 minuti nelle successive 8 partite di campionato fino alla cessione del gennaio 2010. Meno di un anno dopo la presentazione in grande stile, l’argentino saluta Napoli con destinazione Grecia e non solo per motivazioni tecnico-tattiche. Datolo infatti posa per il magazine argentino per soli uomini ‘Romeo Mag’ facendo imbufalire De Laurentiis, sempre molto attento sulla gestione dei diritti d’immagine dei calciatori. E’ la goccia che fa traboccare un vaso già colmo. Datolo al Napoli tornerà solo di passaggio fino alla cessione a titolo definitivo all’Espanyol nell’operazione che porterà Victor Ruiz in azzurro. Dodici mesi, 25 presenze e un gol destinato a restare nella storia.