I giocatori del Napoli hanno deciso di tagliarsi lo stipendio per aiutare i dipendenti mandati in cassa integrazione da De Laurentiis
L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha portato al congelamento o taglio degli stipendi dei calciatori. Purtroppo, alcune società hanno messo in cassa integrazione il proprio personale. In Serie A Napoli, Cagliari, Roma e Sampdoria hanno preso questa strada per far fronte alla crisi economica dovuta allo stop. Secondo quanto riporta la Repubblica, Gennaro Gattuso e Cristiano Giuntoli hanno proposto ai calciatori di ridurre parte del loro salario per aggiungerlo alla CIG dello staff composto da 25 persone. In questo modo, i dipendenti del Napoli possono ricevere lo stipendio completo e non avranno difficoltà ad arrivare a fine mese. La proposta del mister è stata subito accolta con benestare, a differenza della drastica decisione societaria.
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Questa stessa decisione è stata presa circa 15 giorni fa dal Barcellona. Leo Messi e compagni, dopo giorni di critiche apparse sui media nazionali, hanno affermato di voler tagliare gli stipendi per aiutare il club ed evitare la cassa integrazione al personale blaugrana. I calciatori azzurri, una volta d’accordo sul proprio taglio salariale, hanno chiesto alla società l’indirizzo dei 25 dipendenti. I giocatori, per non cadere nella trappola delle multe, non hanno fatto trapelare il loro dissenso con la scelta di De Laurentiis. L’obiettivo della squadra è non mettere in cattiva luce il club, anche se è chiaro che il contributo solidale non coincide con le disposizioni dirigenziali.
Tra i giocatori che non hanno apprezzato il gesto della cassa integrazione, secondo la Gazzetta dello sport, c’è Mertens. L’atteggiamento della società non è la prima volta che fa storcere il naso a Dries, il quale è in scadenza di contratto e non c’è stata ancora la firma per il rinnovo. Questa presa di posizione potrebbe cambiare le carte in tavola sul futuro del belga, desiderato da Manchester United, Chelsea e Arsenal.
Dunque, un bel segnale di appartenenza, sintonia e sensibilità da parte del gruppo allenato da Gattuso, non il primo a queste idee. Infatti, quando Ringhio fu esonerato dal Milan, egli stesso decise di rinunciare al suo stipendio per permettere i rossoneri a pagare il suo staff tecnico.
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