Amarcord – Jorginho al Napoli: il profeta del Sarrismo

L’arrivo a gennaio, il dualismo con Valdifiori, il record dei tocchi di palla, i rigori: così Jorginho è diventato il profeta del Sarrismo al Napoli.

Capire l’importanza di qualcosa o di qualcuno solo quando la perdi: lezione numero 1. Chiedere per informazioni ai tifosi del Napoli, che spesso nei suoi quattro anni e mezzo sul Golfo hanno sottovalutato il ruolo chiave di Jorginho nel meccanismo del gioco azzurro. Un meccanismo non a caso inceppatosi appena l’italo-brasiliano si è trasferito a Londra per seguire il suo mentore Sarri.

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L’inizio difficile con Benitez: incomprensioni tattiche e panchina

Jorginho in azione
Jorginho in azione (Getty Images)

E’ il gennaio 2014 quando De Laurentiis pesca dal Verona un ragazzo di belle speranze nato in Brasile ma di origini italiane. Jorginho arriva in comproprietà prima di essere riscattato per 4 milioni di euro. Operazione che col tempo si rivelerà un vero e proprio affare. In realtà i primi mesi di Jorginho al Napoli non sono troppo positivi, tanto che qualcuno si chiede se sia davvero l’uomo giusto per il centrocampo azzurro. Il 4-2-3-1 di Benitez non esalta le qualità dell’italo-brasiliano, che comunque da gennaio a giugno collezionerà 19 presenze tra campionato e Coppa Italia dove arriva anche il primo gol con la maglia del Napoli in semifinale, contro la Roma. Le cose vanno se possibile peggio nel 2014/15, quando Jorginho per tutta la stagione balla tra campo e panchina non trovando mai la fiducia necessaria per esprimersi al meglio. La svolta, però, è dietro l’angolo.

Il profeta del Sarrismo: Jorginho si prende il Napoli

Jorginho gol
Jorginho in gol (Getty Images)

Nell’estate del 2015 sulla panchina del Napoli arriva Maurizio Sarri che importa il 4-3-1-2 del suo Empoli, poi rapidamente trasformato nel 4-3-3 ovvero il modulo che farà le fortune di Jorginho. Anche col nuovo tecnico in realtà le cose non iniziano nel migliore dei modi: Sarri infatti gli preferisce il suo pupillo Valdifiori, che ben conosce le richieste dell’allenatore toscano nel ruolo di regista. Dopo alcuni risultati deludenti la grande occasione è la gara casalinga di Europa League contro il Brugge. Risultato finale? 5-0 con due assist di Jorginho. E’ la svolta. Da quel momento l’italo-brasiliano diventerà un punto fermo del Napoli di Sarri, che praticamente non lo toglierà più dal centro del campo per i successivi tre anni.

Jorginho è il fulcro intorno a cui sgorga il ‘Sarrismo‘: tocchi rapidi e corti per velocizzare la manovra, tanto che nel 2016 il regista azzurro diventa il primo centrocampista in Europa per palloni giocati in una sola partita (117). Meglio di Thiago Motta e Xabi Alonso, solo per citare due nomi. La stagione migliore di Jorginho è anche l’ultima al Napoli, che vive un appassionante duello punto a punto per lo scudetto con la Juventus. Dopo la cessione di Higuain, inoltre, Jorginho diventa anche il rigorista della squadra rivelandosi praticamente infallibile dagli 11 metri. L’addio di Sarri nell’estate 2018 porrà fine all’avventura dell’italo-brasiliano, che preferisce seguire il tecnico al Chelsea nonostante il Napoli avesse già raggiunto un accordo per la sua cessione al Manchester City. Alla fine nelle casse azzurre finiranno comunque circa 60 milioni di euro per quella che sarà una delle plusvalenze più alte nella storia del club. Scommessa vinta, insomma.

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