La Uefa ha preso una decisione in merito alle coppe europee e si prospetta un’estate all’insegna del calcio, mentre la Seria A aspetta il via libera
Barcellona – Napoli sotto l’ombrellone. Non sarà un’amichevole estiva, nessuna tournée o partita benefica. Sarà il ritorno mai disputato degli ottavi di Champions. Immaginate il caldo torrido, il Super Santos che vola da una parte all’altra del bagnasciuga, l’odore di frittata di maccheroni dell’allegra famigliola vicino la vostra sdraio, e un paio di pensieri fissi: stasera gioca Mertens o Milik, Ospina o Meret? La situazione potrebbe essere più grave del previsto, vista l’incertezza sulla fine dell’emergenza sanitaria, e volendo parafrasare male una vecchia canzone: per quest’anno niente spiaggia e niente mare. Resta una “certezza”, però, che la Uefa spera di rispettare. Champions ed Europa League dovranno concludersi. Ancora da decidere la formula e restano in bilico le date precise, ma l’intenzione ormai sembra chiara. Forse sarà Final Four in una sola città (Istanbul o Danzica) o forse Final Eight, meno probabile. Al di là di tutto ciò, dalla videoconferenza Uefa si è arrivati alla conclusione che quest’estate dovranno svolgersi diverse partite di calcio, e non saranno di basso livello. Potremmo assistere ad una finale di coppa europea nella notte di San Lorenzo, tra le stelle cadenti. Questa è la strada intrapresa dalla federazione continentale in merito a Champions ed Europa League.
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Non siamo abituati a vedere partite di calcio entusiasmanti in estate, i ritmi solitamente sono blandi e tra luglio ed agosto siamo abituati ai test, partitelle per testare la condizione atletica. Purtroppo, il Coronavirus impone una rimodulazione dei calendari e anche la Serie A dovrà adattarsi per mettere il punto a questa stagione. L’ultimo decreto governativo ferma gli allenamenti fino al 13 aprile, dunque prima del 20 sarà impossibile vedere le squadre in campo. Se tutto dovesse andare bene, per inizio maggio la Serie A potrebbe ricominciare, a porte chiuse chiaramente, e con tutte le precauzioni necessarie. Anche nel caso del campionato italiano, potremmo assistere a serate di calcio d’estate, un po’ come 40 anni fa.
Ci sono però troppe società che alzano il muro sul ritorno in campo. Sportivamente parlando, non è giusto che non venga dichiarato un vincitore e uno sconfitto, e anche il Presidente della FIGC Gravina l’ha ribadito: “Bisogna concludere il campionato”. La situazione è delicata e cambia dal momento in cui non ci sono le condizioni adeguate per poter scendere in campo. Mettere a rischio la gente che lavora nel mondo del pallone, solo per alzare un trofeo, non ha senso.
Allora, non ci resta che rispettare per un altro po’ di tempo le rigide regole imposte, per tornare a goderci il prima possibile le nostre passioni. Potranno essere notti magiche, inseguendo un goal.
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