Spadafora ha deciso di prolungare lo stop a tutti i campionati sportivi italiani, e ammonisce i club di Serie A che hanno fretta di ricominciare
Il Ministro dello Sport Spadafora non ha nessuna intenzione di riprendere il campionato di Serie A prima che l’emergenza sanitaria si plachi. La Lega è ben divisa sotto questo punto. Alcune società premono per ritornare in campo quanto prima, altre chiedono la sospensione della stagione. Intanto, lo scenario sportivo sta cambiando. La Federazione Italiana di Rugby ha deciso di annullare la stagione, ed è stata la prima federazione sportiva italiana ad arrivare ad una tale decisione. E’ stata seguita prontamente dalla Federazione Italiana Pallacanestro, la quale ha deciso di sospendere campionati giovanili, regionali e amatoriali, lasciando una finestra aperta per i campionati nazionali di livello superiore. Purtroppo, nelle ultime ore circolano notizie pessimistiche a riguardo, e anche il basket professionistico potrebbe chiudere i battenti per questa stagione. Mancherebbe solo l’ufficialità.
Spadafora in un’intervista a “la Repubblica” ha attaccato duramente i club di Serie A: “Mi aspetto delle proposte serie di cambiamento. I top club vivono in una bolla al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi alti dei loro calciatori. Dev’essere chiaro che dopo questa crisi niente tornerà come prima”.
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Il Ministro dello Sport ha intenzione di prorogare lo stop agli allenamenti per tutto il mese prossimo: “Domani proporrò di estendere il blocco a tutte le competizioni sportive di ogni tipo. Prolunghiamo lo stop anche agli allenamenti, dato che le Olimpiadi non si terranno”. Spadafora lancia una stoccata a tutto il mondo del calcio: “La Serie A non ricomincerà il 3 maggio. Le squadre avevano già sbagliato quando bisognava fermarsi. Nulla sarà come prima”. Il Ministro sembra avercela ancora per la decisione della Lega di aver giocato alcune giornate di serie A, mettendo a rischio atleti, operai e anche spettatori. Come dimenticare ciò che è successo in Parma – SPAL, con le squadre che sono tornate negli spogliatoi dopo il riscaldamento e hanno avuto direttive dal governo di non giocare la partita. Match poi disputato con ampio ritardo, ma in condizioni surreali. “Riprendere il 3 maggio è irrealistico – continua Spadafora – Lo sport non è solo il calcio, e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò 400 milioni di euro allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori”. Puntualizzazione precisa e velenosa. Il Ministro ridimensiona la potenza del sistema calcistico italiano, che preme per ricominciare quanto prima, più per questioni economiche che per questioni sportive. Ma non c’è fretta in questa fase di stallo, e il governo non ha alcuna intenzione di affrettare i tempi di ripresa di qualsiasi attività, da quella commerciale a quella didattica, passando per quella sportiva. “Tempo al tempo” sembra voler dire Spadafora alla Serie A.
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