Il legale del Napoli, Mattia Grassani, annuncia l’imminente taglio degli stipendi per i giocatori azzurri in questo particolare momento d’emergenza.
La Serie A è ferma e la data dell’eventuale ripresa resta un mistero: non si sa quando e se tutto ripartirà, e le ultime indiscrezioni ci parlano di una spaccatura interna tra i club, divisi tra chi vorrebbe ripartire una volta superata l’emergenza e chi preferirebbe chiudere ogni discorso, con arrivederci alla prossima stagione. Aurelio De Laurentiis fa parte della prima fazione e potrebbe essere il primo presidente italiano a prendere il provvedimento dei tagli degli stipendi dei calciatori.
Intervistato sulle frequenze di ‘Radio Punto Nuovo’ durante la trasmissione ‘Punto Nuovo Sport Show’, il legale del Napoli, Mattia Grassani, ha lasciato intendere che la società partenopea potrebbe presto fare da capofila nella scelta di intervenire direttamente sugli ingaggi: “Da oggi il Napoli può tagliare gli stipendi. Arbitrato? Roba da pazzi. Mi sembra difficile che si possa concludere la stagione entro il 30 giugno, quello è un dogma assolutamente prorogabile. Visto che la UEFA sposta le finali di Champions ed Europa League, perché non sfruttare l’assist e scendere in campo anche a Ferragosto? Il calcio e il Paese dovranno ripartire insieme. I giocatori devono rimanere più vicini alle società, agli allenatori, ai mental coach: questo può accadere se nessuno scappa altrove, ci si può tenere in forma anche a casa propria. Ogni club fa quello che meglio crede, ma lasciar partire i giocatori non è produttivo: quando torneranno dovranno fare un’altra quarantena”.
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Napoli, Grassani e il tema delle ferie per i calciatori
Il discorso di Grassani si sposta poi sulle ferie da concedere a Insigne e compagni: “Tutti i calciatori professionisti in Italia hanno già usufruito delle ferie attraverso il periodo di stop estivo e durante la pausa natalizia. E’ certamente consentito prolungare le ferie, ma la situazione che stiamo vivendo è del tutto nuova: non si può lavorare, parliamo di impossibilità di prestazione. Non penso che un presidente sia favorevole ad interrompere il campionato per puri interessi personali. Siamo in una realtà caratterizzata da varie ipotesi, tra cui quella di stoppare tutto perché il virus difficilmente sarà debellato in tempi brevi. Le opinioni sono tante, tutte col fine di trovare la soluzione migliore”.