Serie A, il Napoli è pronto a chiedere il prolungamento dei contratti in scadenza per questo periodo di inattività. Le parole del legale Grassani
Continua a tenere banco in Lega Calcio la questione relativa al prosieguo del campionato italiano, fermo ormai da 15 giorni a causa della pandemia di coronavirus che sta devastando l’Italia in primis ma anche il mondo intero. Sul banco delle proposte, quella più probabile al momento prevede un prolungamento del campionato fino a fine giugno, giocando persino a luglio se ce ne fosse bisogno. In questo caso, il Napoli è pronto a chiedere un prolungamento di contratto anche per i giocatori in scadenza di contratto, che a fine giugno dovrebbero andare via. Ecco le parole del legale azzurro Mattia Grassani, pronunciate ai microfoni di Radio Punto Nuovo: “Non è assolutamente un passaggio scontato, si tratta di mettere attorno ad un tavolo una pluralità di componenti perché mai nella storia dello sport un contratto dovesse essere spostato per cause di forze maggiori. Mai come in questo caso la frase fatta “Stiamo uniti” è fondamentale, perché per prendere una decisione non c’è bisogno solo della FIGC, ma è una cosa che riguarda tutta la galassia di lavoratori che contribuiscono alla realizzazione dell’evento. Chiunque svolge un’attività lavorativa ha due nodi fondamentali: il prestatore che svolge quest’attività e che l’attività venga pagata. Al 30 giugno c’è una scadenza di contratti e noi ad un tavolo di lavoro chiediamo la proroga di quei contratti, i giocatori giocherebbero senza prendere i soldi di quella frazione. Sono due settimane in cui in Italia nessuno si allena, nessuno gioca e quindi arriveremo circa un mese che non è stato adempiuto per esigenze eccezionali. Ecco che questo periodo verrebbe spalmato in quei giorni di luglio”.
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Nel corso dell’intervista, Grassani ha parlato anche della ripresa del campionato e i relativi risvolti: “Teniamo presente che terminare la stagione entro il 30 giugno, non significa solo che il pallone debba rotolare, ci sono tanti aspetti da riprendere. Mettiamo caso che è il virus possa attenuarsi a metà aprile e tornare alla normalità, gli stadi sono adeguati a ripartire? Il virus ha messo in ginocchio il Paese, ma c’è da considerare che vari elementi possono mettere in ginocchio tutte le società: i colossi Sky e Dazn da un punto di vista legale potrebbero già intraprendere iniziative e per senso di responsabilità non sono state minimamente intraprese. Il club rivendica il 100% delle parti proveniente da diritti televisivi, sponsor, le società esterne diranno che c’è stata un’impossibilità nella prestazione. Anche quando si ricomincerà, si giocherà ogni 3 giorni a stadi vuoti, 10 partite nella stessa giornata, anche il prodotto che il sistema calcio perderà appeal per un’indigestione di partite.”
Infine, l’elogio all’operato di De Laurentiis: “E’ assolutamente attento e vigile rispetto a ciò che si sta verificando, come sempre ci ha abituato a precorrere i tempi. Credo sia un presidente come pochi rispetto alla lungimiranza anche in momenti eccezionali come questo”.
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