La sospensione delle attività sportive in Italia non riguarda le partite delle coppe europee in casa o in trasferta: ecco perché Barcellona-Napoli si gioca.
Il campionato di Serie A si ferma, Champions ed Europa League (almeno per ora) no. Il decreto emanato dal Governo lunedì sera infatti, nel disporre lo stop a tutte le manifestazioni sportive sul territorio nazionale fino al 3 aprile, sottolinea anche un paio di eccezioni che riguardano proprio le coppe europee e gli allenamenti delle squadre italiane che dovranno scendere comunque in campo nelle prossime settimane.
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Perché si gioca Barcellona-Napoli: ok dal Governo
Il passaggio chiave del decreto legge presentato lunedì sera in conferenza stampa dal premier Conte riguardo a questo tema recita che “resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza presenza di pubblico”. Esattamente il caso di Europa League e Champions League, insomma. Le due competizioni infatti sono organizzate dall’UEFA e dunque non rientrano nella giurisdizione sportiva italiana, come peraltro aveva già evidenziato anche il CONI. Barcellona-Napoli, in programma mercoledì 18 marzo al ‘Camp Nou’, quindi si giocherà regolarmente. Resta da capire se a porte aperte (difficile) o a porte chiuse. Lo stesso vale ovviamente per Valencia–Atalanta, Inter–Getafe, Siviglia–Roma e Juventus–Lione che si giocheranno tutte a porte rigorosamente chiuse.
Lungo stop per il Napoli: in campo dopo 20 giorni
Il Napoli, come tutte le altre squadre italiane, dovrà comunque fare i conti con la situazione di incertezza che sta vivendo il nostro Paese anche nel calcio. Basti pensare in tal senso come l’ultima partita ufficiale prima della trasferta di Barcellona sarà quella giocata e vinta contro il Torino sabato 29 febbraio. La squadra di Gattuso, insomma, tornerà in campo quasi venti giorni dopo. Un lungo periodo di inattività che potrebbe condizionare la prestazione del Napoli specie al cospetto di avversari che invece non hanno mai interrotto la loro attività agonistica. Le squadre italiane, a differenza di quanto temuto in un primo momento, in base al decreto governativo potranno almeno continuare ad allenarsi regolarmente: “Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali”.