Il dottor De Nicola torna su Ancelotti: “Non mi ascoltava”

Il dottor Alfonso De Nicola, ex responsabile dello staff medico del Napoli, rivela un retroscena sul rapporto con Carlo Ancelotti che potrebbe aver determinato il suo addio al club.

De Nicola Ancelotti Napoli
Ancelotti Napoli (Getty Images)

Per più di 15 anni ha dedicato la sua vita alla salvaguardia della salute dei calciatori del Napoli, rapporto conclusosi lo scorso 30 maggio 2019 quando non è arrivato il rinnovo di contratto: Alfonso De Nicola rappresenta tutt’oggi un pezzo di storia del club azzurro che però ha preferito rinnovare il comparto medico sacrificando uno degli uomini simbolo della rinascita avvenuta durante la presidenza di Aurelio De Laurentiis.

L’addio di De Nicola potrebbe essere legato ad alcuni scricchiolii nel rapporto con Carlo Ancelotti, anch’egli ormai un ex del Napoli dopo l’approdo in Premier League all’Everton. Intervistato da ‘Il Riformista’, De Nicola ha lasciato intendere come qualcosa effettivamente non funzionasse nel modo giusto:Le mie indicazioni non venivano ascoltate, forse perché gli ottimi risultati ottenuti in passato erano stati raggiunti attraverso un’impostazione diversa, tramite un’altra metodologia. Con Ancelotti ho sempre collaborato ottimamente ma, a dire il vero, non fino a che punto comunicasse le cose giusto ai suoi assistenti”. Insomma, tutt’altra storia rispetto alle esperienze avute gli anni prima con Mazzarri, Sarri e Benitez; ad oggi, però, è difficile dare una motivazione alla separazione tra De Nicola e il Napoli: “Non saprei, non ho mai chiesto delle spiegazioni e non ne ho ricevute. Non credo che ci sia stato un motivo preciso. Di errori ne ho commessi molti anch’io, ma non hanno creato gravi problematiche”.

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De Nicola, non solo Ancelotti: indicazioni su come prevenire il Coronavirus

De Nicola Ancelotti Napoli
De Nicola Napoli (NCL)

Nel corso dell’intervista, De Nicola ha anche aperto una parentesi sull’ormai nota questione Coronavirus che sta condizionando enormemente i club di Serie A, costretti a scendere in campo ma solo a porte chiuse: “E’ bene lavarsi spesso le mani e non avere contatti ravvicinati con persone che avrebbero potuto contrarre il virus che si trasmette con le particelle nell’aria: chi ha delle buone difese immunitarie non avverte i sintomi come tosse e febbre, al contrario di chi non le ha. Personalmente avrei fatto il test del tampone a tutti, anche se capisco quanto possa essere complicato”.

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