Il rinvio di Juventus-Inter e le altre partite della 26° giornata ha mandato la Serie A in un caos che è tutt’altro che concluso. Confusione che deve far riflettere
Caos calcio, il pallone italiano è andato nel pallone. L’emergenza coronavirus ha creato non pochi problemi organizzativi alla macchina della Serie A, che si sta incagliando fra rinvii e ipotesi di porte chiuse. Due settimane fa sono saltate le prime partite, e visto il calendario sempre più fitto la situazione si faceva già incandescente. Se l’Inter resta in Europa League almeno fino alle semifinali sarà un’impresa recuperarla prima della fine del campionato e perciò potremmo assistere a una corsa scudetto mutilata fino all’ultima giornata. Ma il vero caos c’è stato nel weekend appena trascorso, complice anche l’importanza di una sfida come Juventus-Inter. Prima la proposta porte chiuse, poi le polemiche infinite e infine la decisione di rinviare a data da destinarsi tutte le partite a rischio, praticamente 6 su 10. Una classifica trasfigurata e con tanti, troppi asterischi. Sarebbe stato opportuno rinviare la giornata per intero, ma forse la Lega ha trovato la toppa che copre alla meglio il buco. Nel prossimo weekend si giocano solo le partite rinviate in questi giorni, per completare almeno una giornata, così il prossimo turno, il 27mo, potrà essere recuperato tutto il 13 maggio. In questo caso Verona-Napoli sarebbe rinviata e gli azzurri osserverebbero un weekend di riposo dopo le fatiche di Coppa Italia. E già, perché c’è pure la Coppa Italia ed è un altro enorme problema. Bocciata al momento la proposta del Napoli di una final four a maggio, la più probabile resta l’idea di lasciare tutto intatto e giocare in questa settimana. Con un altro possibile, clamoroso split: porte chiuse per Juve-Milan, porte aperte per Napoli-Inter. Una matassa difficile da sbrogliare, una confusione tremenda che deve far riflettere – e non poco – sui calendari affollati, sul campionato a 20 squadre e sull’organizzazione di tutto il nostro calcio.