Gattuso ha rilanciato il Napoli senza guardare in faccia nessuno. A turno sono finiti in panchina tutti i top player. Gioca solo chi merita.
5 vittorie nelle ultime 6 partite. 0 goal subiti nelle ultime due. Le sensazioni positive delle scorse settimane ora sono confortate anche dai numeri: l’effetto Gattuso ha davvero cambiato il Napoli che ora sogna la finale di Coppa Italia, punta un piazzamento in Europa per la prossima stagione e guarda alla doppia sfida di Champions League contro il Barcellona con un pizzico di fiducia in più.
Il gruppo prima dei singoli: così Gattuso ha rilanciato il Napoli
La ricetta del nuovo tecnico, subentrato al posto di Ancelotti due mesi fa quando la stagione del Napoli sembrava ormai compromessa, è semplice quanto efficace. Gattuso ha messo il gruppo davanti a tutto. Le qualità tecniche dei singoli e l’organizzazione tattica, ovviamente, contano ma l’allenatore calabrese in campo vuole soprattutto vedere una squadra. Nel senso più alto del termine. Undici giocatori che si muovano come un corpo unico e combattano su ogni pallone per 95′. Quando c’è da usare la sciabola ed andare in battaglia, insomma, nessuno deve tirarsi indietro. Il tutto senza esaltarsi quando le cose vanno bene e senza deprimersi quando non girano per il verso giusto. Forse la missione più difficile in una piazza da sempre umorale come quella di Napoli: “Siamo tornati? Per dirlo dobbiamo prima fare un filotto di risultati, non basta una vittoria. Non è per mettere le mani avanti, ma non mi fido. Non dobbiamo dimenticare quello che abbiamo combinato… Però con tanta passione, quando tutti si mettono a disposizione, allora vinciamo. E non è un caso che nelle ultime partite non abbiamo preso gol”.
Nessuno è intoccabile: da Allan a Koulibaly
Il tutto nonostante Gattuso contro Inter e Cagliari abbia deciso di rinunciare sia a Koulibaly che ad Allan, due che fino a qualche mese fa venivano considerati gli intoccabili del Napoli e per i quali De Laurentiis ha rifiutato offerte faraoniche dall’estero. Ma se il difensore non è ancora al top dopo il lungo stop causa infortunio, a fare discutere è soprattutto l’esclusione del brasiliano che non è stato neppure convocato da Gattuso per scelta tecnica: “Allan non si è allenato come piace a me. Ha fatto delle grandi camminate. E resta a casa. Se si allena come dico io la prossima settimana bene, se no resterà a casa pure quando andremo a Brescia. Io non posso essere non coerente coi miei giocatori. Bisogna pedalare. Tutti. Non faccio sconti a nessuno”. Prima di loro, peraltro, restare a guardare in panchina era toccato pure a Fabian Ruiz che invece nelle ultime uscite è tornato al centro del progetto. Segno che per Gattuso conta davvero solo il responso del campo. Ecco perché la porta per Allan resta aperta: “Domani è un altro giorno, non si porta rancore, sarò il primo a incitarlo. So che in questi mesi ha avuto proposte importanti, ma questo riguarda la società. Ho voluto aspettare la fine del mercato e da oggi si va in questa direzione. Senza rancore”. Le voci d’altronde non influenzano le scelte del tecnico che, ad esempio, sta puntando forte su Mertens nonostante il contratto in scadenza a giugno: “Dopo l’esperienza a Pisa e all’Ofi Creta non voglio promettere più niente a nessuno, voglio fare l’allenatore. Faccio un altro mestiere, i soldi non sono miei, sono dipendente di un’azienda e le scelte le deve fare chi comanda. Io posso dare un parere. Me l’hanno chiesto? Certo, sanno come la penso”. Adesso, però, deve parlare solo il campo.