De Laurentiis rompe il silenzio, e in un’intervista rilasciata al Corriere Dello Sport si scaglia contro gli arbitri, chiedendo una soluzione per limitare i danni
Dopo la sfuriata del ds Giuntoli nel post-partita di Napoli-Lecce, la settimana successiva arriva anche quella del presidente Aurelio De Laurentiis, che in un’intervista rilasciata al Corriere Dello Sport ha deciso di rompere il silenzio. Il patron azzurro ha puntato il dito contro gli arbitri, rei di troppa altezzosità nel non controllare il VAR: “Se l’arbitro, per incapacità o per altezzosità, non lo adopera, si macchia di un delitto sportivo, perché compromette un risultato calcistico. Se si rifiuta di impiegare un mezzo che gli consente di raggiungerle fa un torto anzitutto a se stesso. Poi fa un danno sportivo e, di conseguenza, un danno economico che può essere rilevantissimo.
La soluzione, secondo De Laurentiis, potrebbe essere nel far pagare i danni all’arbitro: “Il principio “chi sbaglia paga” assiste tutti i processi democratici in cui ci si confronta. Se un giudice sbaglia nell’emettere una sentenza, può essere chiamato a risarcire i danni cagionati. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole? Il Napoli quest’anno si è visto negare moltissimi rigori. Non lo dico solo io, ma lo riconoscono anche tutti i media. Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe? Credo che ci sia materia per avvocati di livello. Che cosa accadrebbe se cinque, sei, sette società, offese da torti arbitrali gravi, dovessero decidere di fermare il campionato?”.
De Laurentiis: “Challenge doveroso, forse doveva essere fatto prima”
Dopo le tante polemiche scaturite a causa dell’arbitraggio e l’utilizzo del VAR mosse dagli allenatori, in FIGC stanno vagliando l’opportunità di inserire il Challenge, ovvero la possibilità limitata per gli allenatori di obbligare l’arbitro al consulto del VAR. Ecco cosa ne pensa Aurelio De Laurentiis: ““È una misura doverosa, forse addirittura tardiva. Per me possono bastare due fiches, una per tempo, spendibili dagli allenatori”.