Allan, Mertens, Insigne: da titolari inamovibili a valide alternative per il nuovo Napoli di Gennaro Gattuso che può contare su più di undici elementi. I tempi di Sarri sono lontani.
Il Napoli non ha più insostituibili: il verdetto della prima parte di stagione è questo e lontanissimi sono i tempi in cui Sarri si affidava ai soliti 12-13 giocatori lasciando in naftalina gli altri, isolandoli in un destino di riserve fisse e di presenze col contagocce. Il vento, con Gattuso in panchina, è cambiato: basti pensare ad Allan che, se in passato era uno degli stacanovisti sarristi, ora – per problemi fisici e scelte tecniche – sta vedendo centellinare il suo impiego. Sono 21 le presenze accumulate finora, ben sette in meno rispetto alle 28 collezionate a questo punto durante la passata stagione.
Lo stesso dicasi per Mertens, rispolverato nelle ultime uscite dopo le cure ricevute in Belgio: l’ex PSV ha spesso lasciato spazio a Milik nel ruolo di terminale di riferimento offensivo, alternandosi con lui nelle rotazioni. 25 i gettoni stagionali per il belga, tre in meno se consideriamo quelli di un anno fa dopo 23 giornate di campionato e con la fase ad eliminazione diretta della Champions League alle porte.
Meno minuti in campo anche per Milik che però si sta attestando su una media goal interessante: 12 sigilli in 19 incontri (0,63 reti a partita) quest’anno, contro i 13 in 26 (0,5 reti a partita) di dodici mesi fa. Non siamo ai livelli di Immobile per capirci, ma il polacco dimostra di sapere come farsi trovare pronto al momento del bisogno, una buona notizia se si considera che a breve tornerà l’impegno europeo con la sfida al temibile Barcellona.
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Grande incidenza sulle prestazioni di Allan ha avuto l’episodio avvenuto dopo il fischio finale di Napoli-Salisburgo, con l’ormai famoso ammutinamento costato una multa salatissima al brasiliano e ad Insigne, oltre che agli altri compagni, puniti con cifre minori. Anche le voci di mercato emerse a gennaio su un ipotetico scambio con Vecino devono aver influito sulla psiche del centrocampista ex Udinese, apparso svuotato dal punto di vista mentale e per nulla avvezzo al ruolo di mediano nel 4-3-3. Da pilastri ad alternative: di insostituibili al Napoli non ne esistono più.
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