Napoli-Juve è anche la storia di tanti ex passati da una squadra all’altra tra le polemiche: Higuain e Sarri sono solo i due casi più recenti.
Quella tra Napoli e Juventus non potrà mai essere una partita come tutte le altre. Troppa infatti è la rivalità che separa due piazze diametralmente opposte sotto ogni profilo. Eppure Napoli-Juventus è anche la storia di grandi ex, clamorosamente passati dall’azzurro al bianconero tra feroci polemiche. A volte più fondate, altre meno e altre ancora addirittura pretestuose se non ingenerose verso chi è stato ‘costretto’ a lasciare la sua terra.
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Quando si parla di ‘tradimento’ il primo nome che viene in mente ai tifosi del Napoli è sicuramente quello di Gonzalo Higuain, ex idolo del ‘San Paolo’ che oggi indossa di nuovo la maglia bianconera dopo un anno da dimenticare tra Milan e Chelsea. Il Pipita arriva a Napoli nell’estate del 2013 dal Real Madrid per sostituire un certo Edinson Cavani: missione compiuta. In tre anni Higuain mette insieme 146 presenze con 91 goal. Il tutto condito dalla vittoria di Coppa Italia e Supercoppa Italiana oltre che dal record di goal in Serie A nella stagione 2015/16: 36 in 35 presenze. La stessa estate però Higuain, in rotta col presidente De Laurentiis, a sorpresa sceglie di lasciare Napoli per abbracciare i colori bianconeri con la Juventus che versa la clausola rescissoria da 90 milioni di euro pur di portare il Pipita a Torino. Da allora Higuain è quindi diventato ‘il traditore’ oltre che un vero e proprio incubo: nei cinque precedenti contro il Napoli in maglia bianconera infatti il Pipita ha già segnato 3 goal.
L’estate scorsa un altro colpo al cuore del tifo napoletano è stato inferto da Maurizio Sarri, ex comandante azzurro passato a difendere i colori dell’odiata Signora. Il tecnico, originario di Bagnoli, viene scelto da De Laurentiis nell’estate del 2015 dopo un ottimo campionato di Serie A sulla panchina dell’Empoli. In tre anni Sarri conquista tutti soprattutto grazie a un gioco spumeggiante che porta il Napoli a stabilire anche il record di punti nella storia del club. Non abbastanza però per coronare il sogno scudetto in un infinito duello contro la Juventus. Juventus con cui, dopo un anno al Chelsea, adesso Sarri sogna finalmente di conquistare quel tricolore fin qui sempre sfuggito e che coronerebbe la sua carriera. Il cuore di Sarri però continua a battere per Napoli, ecco perché la partita di domenica sera non varrà solo tre punti: “Ci sono tre punti in palio dal punto di vista materiale, dal mio punto di vista emotivo sarà sicuramente una sfida particolare, ho avuto un rapporto forte con la città e con la squadra”.
Se si parla di Napoli–Juve e di grandi ex non si può che tornare al 1972 quando a 34 anni, dopo sette stagioni sotto il Vesuvio con 97 goal in 234 partite, Josè Altafini saluta la città partenopea e si trasferisce nella Torino bianconera per fare la riserva di Roberto Bettega e Pietro Anastasi. I tifosi azzurri anche in quell’occasione vivono la scelta di Altafini come un ‘tradimento’ ma il peggio deve ancora venire. Alla Juventus infatti vincerà due scudetti e soprattutto proprio un suo goal nel finale decreterà la vittoria bianconera contro il Napoli in una sfida decisiva per la conquista del tricolore. Un goal che gli valse lo storico appellativo di ‘core ‘ngrato’ grazie a una scritta apparsa sui cancelli del ‘San Paolo’ pochi giorni dopo e ancora oggi rimasta sulle spalle di Altafini.
Molto diversa è la storia di Fabio Quagliarella, figlio della terra di Partenope ‘obbligato’ a lasciare Napoli dopo una sola stagione e finito alla Juventus quasi per caso. Quagliarella corona il sogno di vestire la maglia azzurra nell’estate del 2009 quando De Laurentiis lo acquista dall’Udinese. Un anno dopo però a sorpresa l’attaccante viene ceduto alla Juventus scatenando le ire della piazza che lo considera un ‘traditore’ mentre anche a Torino, almeno inizialmente, l’accoglienza non è delle migliori. Solo qualche anno dopo finalmente Quagliarella, sempre sommerso dai fischi al ‘San Paolo’, potrà raccontare la verità su una brutta storia di ricatti che di fatto lo aveva costretto a ‘scappare’ da Napoli. Napoli con cui adesso l’attaccante ha sancito la pace, tanto che negli ultimi tempi si sono spesso rincorse voci su un possibile ritorno però mai divenuto realtà.
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Tra gli ex di Napoli–Juve che hanno fatto più discutere merita un posto speciale anche Ciro Ferrara, scugnizzo trapiantato ormai da anni a Torino ma prima capace di coronare il sogno di ogni bambino: vincere lo scudetto con la maglia della propria città. Ferrara infatti muove i primi passi della sua lunghissima carriera nel Napoli di Maradona ed oltre a due scudetti solleva al cielo pure la Coppa UEFA, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Ferrara, intanto divenuto capitano nel post Maradona, dopo dieci anni al Napoli nell’estate 1994 viene però ceduto alla Juventus di cui diventerà una bandiera: in maglia bianconera il difensore vincerà tutto, compresa la Coppa dei Campioni sfuggita in azzurro, ed entrerà nella storia del club. Ancora oggi peraltro Ferrara vive con la famiglia a Torino tanto che molti tifosi del Napoli gli rimproverano di avere rinnegato le sue origini ed essere diventato juventino al 100% anche a causa di alcune sue dichiarazioni: “Sono napoletano, quindi la mia squadra è per forza il Napoli. Ma non potrò mai tifare contro la Juve, che mi ha dato tutto”.
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