Che fine ha fatto Aurelio De Laurentiis? Il presidente del Napoli si è dileguato nel nulla, mentre gli azzurri vanno a picco
Una figura inane e tormentata, come una cinepanettoniana versione de “Il fantasma dell’Opera”, ambientata nella sede della Filmauro, anziché nello sfarzoso Teatro dell’Opera parigino. Una figura assente e dileguatasi nel nulla, che viene fuori solo attraverso voci indirette e attraverso gli articoli di retroscena dei principali quotidiani sportivi. Una sortita mediatica il giorno della presentazione di Gattuso, il tempo di fare gli onori di casa e di lasciare in dote un Ringhio Starr, regalando un titolone facile facile ai giornalisti. Poi, il nulla.
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Che fine ha fatto Aurelio De Laurentiis? E’ l’unica domanda che conta, in un momento dove il Napoli non sembra avere nemmeno una risposta. Lo spogliatoio, che per anni è stata una delle principali forze di questa squadra, è spaccato tra pro-ammutinamento, anti-ammutinamento e così via. Quel gruppo di ragazzi che insieme avevano sfiorato il colpaccio, e che adesso si trovano l’uno dinanzi all’altro, come in un matrimonio fallito, a fare la conta dei rimpianti e dei rimorsi, sotti i colpi della routine e delle solite insolvibili problematiche.
De Laurentiis, torna ad essere il presidente del Napoli
Dopo più di un mese di anonimato, è giunto il momento di tornare ad essere il presidente del Napoli. E’ giunto il momento che De Laurentiis prenda il microfono e ci metta la faccia per quanto sta accadendo. E che chiarisca tutto, anche attraverso una blanda e autoritaria versione di regime. Purché inizi a dare delle spiegazioni. Sullo spogliatoio spaccato, sul caso multe-ammutinamento, sul futuro prossimo e remoto di questo progetto. Un progetto creato dal nulla e nutrito per quindici anni fino all’apice del meraviglioso possibile, e che si sta autodistruggendo nel giro di pochi mesi.
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La stagione è catastrofica ed è giunto anche il momento di farla finita con i mezzi termini. Il nuovo allenatore è stato abbandonato a se stesso, quasi come un parafulmine per tutte le colpe e gli errori commessi dalla precedente gestione, presidente e direttore sportivo inclusi. Gattuso, però, è un uomo vero, ancor prima di un buon allenatore. Pertanto, occhio a eventuali gesti da tale: non sorprenderebbe vedere le dimissioni firmate Ringhio Starr sulla scrivania di ADL. Soprattutto in caso dell’ennesima sequenza di sconfitte e prestazioni imbarazzanti. E soltanto allora, forse, verremmo a conoscenza della verità, attraverso le eventuali parole di uno schietto come Gattuso. Anche perché la società, almeno stando alla latitanza del suo presidente, sta preferendo portarsi la verità con sé, dentro la tomba. E con essa, anche il progetto Napoli.