Cambiano le regole ma non cambia la musica: la pallanuoto continua a fare acqua da tutte le parti e alla viglia del Campionato Europeo di Budapest nell’anno Olimpico sono tanti gli interrogativi che bisogna porsi
Si è concluso domenica 5 gennaio 2020 il primo impegno dell’anno per il Settebello di Sandro Campagna che ha visto la formazione Campione del Mondo affrontare in un quadrangolare Grecia, USA e Ungheria.
La vittoria è andata all’Ungheria grazie al pareggio contro l’Italia nell’ultima partita del torneo e alla differenza reti rifilata nelle altre partite; ma il match tra la formazione magiara e l’Italia ha mostrato quanta poca attenzione ci sia verso il movimento pallanuotistico in Italia proprio dagli addetti ai lavori.
La partita, giocata alle ore 12:00, è andata in diretta sul sito della federazione italiana e quindi in questo modo a seguire la partita saranno stati probabilmente sempre e solo i soliti appassionati.
Pessima la visibilità sia per gli spettatori in piscina che i telespettatori online
Inoltre, la bellissima piscina di Cuneo era esposta a un gran bel sole che non permetteva assolutamente delle buone riprese televisive: un raggio di sole che andava da porta a porta e che per quanto abbia limitato il gioco delle due formazioni, di sicuro non ha reso fruibile la visione agli spettatori.
Perché non pensare di rendere “meno bella” la piscina, magari coprendo le vetrate e accendendo delle luci per migliorare la visione ai telespettatori? Sono quelli i numeri che un eventuale sponsor vuole vedere; le piscine si riempiono sempre troppo poco per essere un fattore importante per un nuovo investitore. Inoltre, un nuovo telespettatore che si comincia ad avvicinare alla pallanuoto, come fa a comprendere le regole se non riesce nemmeno a vedere cosa succede in acqua?
Altra competizione, ma la musica non cambia
Final six di Coppa Italia Femminile a Ostia il 6 e 7 dicembre 2019: altra competizione e stessi errori.
La diretta televisiva anche stavolta era legata al sito della Federazione così come l’organizzazione del Torneo. La piscina (Centro federale) si è riempita dell’80% solo in occasione della Finale e comunque al momento della premiazione della squadra del Padova si era svuotata totalmente e non ha permesso alla regia di riprendere il pubblico durante i festeggiamenti.
Un nuovo eventuale sponsor perché dovrebbe avvicinarsi alla pallanuoto e investire in questo sport? Cosa possiamo dare in cambio? La visibilità in una diretta streaming? Una piscina divisa da un raggio di sole? Le piscine semivuote, a parte dei rari e bellissimi casi?
In occasione degli imminenti europei e alla vigilia delle Olimpiadi di Tokio perché ancora dobbiamo arrancare invece di sfruttare al massimo le potenzialità della pallanuoto?
Non è impossibile, nulla lo è.
Basta investire e rendersi conto che il cambiamento può spaventare ma è necessario per cavalcare l’onda: l’evento Intenational Swimming League di Napoli a ottobre ne è la dimostrazione reale ed è bastato semplicemente affidare alle giuste persone un evento che è divento “l’evento”, capace di suscitare emozione, raccogliere un pubblico eterogeneo e creare engagement.