Ricomincia la telenovela sul possibile trasferimento di Politano al Napoli. Due anni fa il mancato accordo col Sassuolo e le accuse alla Juve.
Sarà la volta buona? Lo scambio con Llorente, vecchio pallino di Conte rimasto orfano di Ancelotti, riavvicina improvvisamente Politano al Napoli due anni dopo il mancato trasferimento del gennaio 2018 quando l’esterno allora al Sassuolo fu inseguito per settimane da De Laurentiis e Giuntoli ma l’affare saltò proprio sul gong non senza polemiche.
Politano-Napoli, la telenovela del gennaio 2018
In quella sessione il Napoli, impegnato in una lotta scudetto serratissima con la Juventus, aveva praticamente chiuso per Verdi ma allora il giocatore preferì restare al Bologna salvo trasferirsi in azzurro qualche mese dopo. Il Napoli allora dirottò immediatamente le proprie attenzioni su Politano trovando però nel Sassuolo un muro invalicabile. Almeno fino alle ultime ore di mercato. L’accordo per il trasferimento al Napoli infatti alla fine era stato trovato sulla base di circa 25 milioni di euro più il prestito di Ounas. Le firme però non arrivarono in tempo, a dire del Napoli a causa dei dirigenti neroverdi che si negarono al telefono per ore. Tanto che tra i tifosi si fece strada l’idea che dietro il tergiversare del Sassuolo sulla cessione di Politano ci fosse la regia della Juventus, società vicina a quella emiliana grazie alla stretta amicizia che lega ancora oggi Beppe Marotta (allora amministratore delegato bianconero) a Giovanni Carnevali, direttore sportivo del Sassuolo.
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Lo stesso Marotta d’altronde contribuì a rinfocolare le polemiche dichiarando di fatto incedibile Politano: “Cessione al Napoli? Il Sassuolo non ha bisogno di vendere”. Ora però proprio Marotta, oggi all’Inter, per uno strano scherzo del destino potrebbe celebrare il matrimonio saltato esattamente due anni fa. Politano dal canto suo d’altronde non ha mai nascosto come lui al Napoli ci sarebbe andato e anche di corsa: “In quel momento pensi sia la grande occasione da non lasciarsi sfuggire. Ci sono rimasto male. Avevo paura di aver perso la grande chance di cambiare la mia carriera”. Il treno invece stavolta potrebbe ripassare una seconda volta: sarà quella buona?