Ancelotti sta vivendo a Napoli il momento forse più buio della sua carriera, ed è criticato anche dallo spogliatoio. Le cause del mancontento
Da gestione esemplare con un turnover sistematico e apprezzato da tutti all’incapacità di dare dei punti fermi alla squadra. Carlo Ancelotti è nell’occhio del ciclone dopo la prestazione incolore contro il Bologna e il confronto con i calciatori sembra aver lasciato strascichi importanti. Secondo le indiscrezioni trapelate sono tante le critiche rivolte dagli stessi calciatori al loro allenatore. Tra queste anche la necessità di giocare nei ruoli naturali. Nasce così l’esigenza, su richiesta stessa di Mertens e compagni, di riproporre il 4-3-3, più nelle loro corde rispetto al 4-4-2. C’è però un altro nodo da sciogliere che riguarda i cosiddetti titolarissimi. Una gestione oculata, al primo anno di Napoli, aveva portato Ancelotti ad alternare tutti gli uomini con grande equilibrio. In questa stagione invece sono tante le scelte clamorose, a cominciare dall’esclusione di Callejon contro Liverpool e Bologna. Da stakanovista intoccabile nei sette anni azzurri ad elemento da mettere da parte. Uno strano destino per lo spagnolo che con la testa sembra sempre più lontano da Napoli, e nonostante le smentite del procuratore dell’ex Real Madrid, un addio anticipato a gennaio non è da considerarsi utopia. Dopo l’incontro con i calciatori, Carlo Ancelotti sembra deciso però a fare scelte diverse in chiave formazione. Non c’è più spazio per i titolarissimi, ma andrà in campo chi dimostrerà di avere un’anima e non solo i più bravi. Una scelta ben precisa per risalire la china e ritrovare se stessi.