Napoli-Bologna sarà una partita fondamentale per il cammino degli azzurri, tra la via crucis di Ancelotti e la presunta pace di venerdì
Che la storia sia stata fatta più dai trattati di pace che dalle guerre, è stato spesso oggetto di dibattito tra gli storici. Conseguenze e reazioni, da sempre determinanti per il futuro di una o quell’altra parte. Una visione che spera di condividere e verificare anche il Napoli, fiducioso che la pace di Castel Volturno pesi alla fine più della rivolta del San Paolo. Il cessate il fuoco giunto venerdì, dopo l’incontro squadra-società, ha lanciato certamente segnali distensivi per l’ambiente azzurro, grazie anche all’impresa di Liverpool. Nel pomeriggio, il Bologna farà il suo ingresso al San Paolo, rappresentando un ostacolo insidioso per la formazione di Ancelotti, mai come adesso desiderosa di una ripresa. D’altronde, la Champions ha lasciato intravedere una luce in fondo al tunnel, da inseguire e raggiungere nelle prossime gare. A partire da questa contro i rossoblù.
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Napoli-Bologna, la via crucis di Ancelotti: la vittoria manca da sette partite
Tuttavia, il Napoli di Ancelotti vive e continua a vivere un momento di forma molto complicato. Sono ben sette le partite trascorse dall’ultimo risultato pieno degli azzurri, risalente alla notte di Salisburgo, con il 2-3 in terra austriaca. Di lì, Spal, Atalanta, Roma, Salisburgo, Genoa, Milan e Liverpool: sette partite, sei pareggi e una sconfitta. Un trend negativo, rivalutatosi soltanto nell’ultima gara contro i Reds. Una via crucis alla quale Ancelotti spera di porre fine. Tre punti, quest’oggi, significherebbero tante cose: dal continuare a marciare verso la luce, al ritrovare slancio in una classifica davvero sconcertante. E il match contro il Bologna, in tal senso, rappresenterà la prima vera occasione per cominciare questo percorso di redenzione sportiva. “Aiutati, che Dio t’aiuta”, insomma: per ritrovare il vero Napoli (o quantomeno quello più efficace) c’è bisogno del vero Napoli e di nient’altro.