Napoli 433 – Dal gioco di Sarri al cambio possibile di Ancelotti: le differenze e le analogie tra le due formazioni azzurre tra il passato e il presente
Il Napoli potrebbe cambiare pelle. Carlo Ancelotti starebbe pensando ad un cambio di sistema di gioco rispetto al 442 che ha optato fin dai primi giorni della sua avventura partenopea. L’allenatore di Reggiolo potrebbe così tornare al 433, tipico dell’era Sarri con molte differenze notevoli con il gioco dell’allenatore toscano. In primis, cambierà il giocatore in cabina di regia, che dovrebbe essere Allan rispetto al classico metodista che era Jorginho, ora al Chelsea. Il tecnico azzurro starebbe pensando di schierare proprio il guerriero brasiliano, utile soprattutto in fase di interdizione. Inoltre, potrebbe spostare Callejon come interno di centrocampo spostando Lozano nel ruolo di esterno offensivo così come Insigne e Mertens davanti, proprio all’epoca di Sarri. Inoltre, i due terzini con l’attuale allenatore della Juventus non spingevano contemporaneamente con uno che fungeva in copertura al fianco dei due centrali in base a quale zona di campo si offendeva a differenza di ciò che avviene con lo stesso tecnico emiliano.
Napoli, triangolazioni studiate di Sarri alla qualità nella zona con Ancelotti
Il Napoli di Sarri è passato e passerà alla storia per i suoi automatismi ben studiati con triangolazioni e ricerca dello spazio attraverso un gioco codificato da tutti gli interpreti proprio come un’orchestra. Il 433 di Ancelotti sarà sempre l’esaltazione della tecnica individuale del singolo all’interno di una situazione. E questo dipende proprio dalla filosofia di calcio opposta tra i due allenatori per sposare una tipologia di gioco. I numeri e gli schieramenti dicono soltanto una parte di verità, ma quello che conta realmente è la fruizione e lo svolgimento delle due fasi di gioco. Anche per quanto riguarda la fase di non possesso, Sarri prediligeva una copertura preventiva (3+1), mentre Ancelotti è sempre più orientato nell’andare sull’uomo senza coprire anche lo spazio alle spalle. Il Napoli cambia pelle…a modo suo.
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