De Laurentiis, la multa e il Napoli: Castelvolturno non deve essere un posto disteso dopo i fatti delle ultime settimane. Gli azzurri rischiano una stagione fallimentare?
Se lo zero a zero contro il Genoa è stata la Caporetto del Napoli di Ancelotti, la luce in fondo al tunnel potrebbe essere molto più lontana di quello che sembra. Gli azzurri rischiano una stagione del tutto fallimentare, dopo la rivolta del San Paolo e la spaccatura creatasi tra squadra e società. De Laurentiis è negli states, ma ciò nonostante studia e architetta il modo di farla pagare (letteralmente) ai propri dipendenti subordinati. Una maxi-multa sembra essere l’ipotesi più accreditata degli ultimi giorni, con il presidente azzurro che sarebbe pronto a portare in tribunale i rivoltosi, rei di aver danneggiato l’immagine stessa (ancor prima che il momento sportivo) del club.
Mai nessuno ha spento un fuoco con la benzina. E mai nessuno ha rasserenato un gruppo con una convocazione in tribunale. Il caso Napoli è tra i più spinosi e controversi degli ultimi anni, con De Laurentiis chiamato letteralmente ad una scelta. Perseguendo le vie legali (per quanto sacrosanto e legittimo, legalmente parlando), ADL rischia di soffiare inevitabilmente sul fuoco della rivolta, spaccando in due lo spogliatoio azzurro. E i vari processi che ne verrebbero fuori, comprometterebbero in maniera definitiva i rapporti tra i calciatori e la società, ponendo una pietra tombale sulla stagione e rischiando di incidere addirittura sull’appeal (e quindi sul costo futuro) di vendita degli stessi azzurri.
Passare sopra, invece, potrebbe minare la posizione e l’autorità della società, aprendo però le porta ad un possibile dialogo. Non vi è dubbio alcuno che ciascuno dei tesserati azzurri abbia sbagliato, ma ascoltare e ragionare sul perché fior fior di protagonisti (ben consci dei rischi e delle conseguenze di tale atto) abbiano comunque scelto di perseguire sulla via dell’ammutinamento, potrebbe essere un’ipotesi da valutare. D’altronde, soltanto un miracolo (o quantomeno un gesto fuori dagli schemi) potrebbe salvare la stagione ancora salvabile di questo Napoli.
Mai nell’era De Laurentiis, c’era stato un simile scollamento tra la squadra e l’intero ecosistema napoletano. E tra le mani di Ancelotti, resta soltanto la compattezza di un gruppo che si è mostrato comunque unito, seppur in un atto di tale clamore. Una compattezza che va ripristinata ambientalmente in qualunque modo e a qualunque costo. Almeno se l’obiettivo è quello di raccogliere ancora qualcosa in questa stagione. Altrimenti è meglio deporre il pallone e rispolverare i libroni di diritto, perché la stagione rischierà di essere già bella che finita. E non sul verde del rettangolo di gioco, ma nel grigio di un’aula di tribunale.
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