Napoli-Genoa, un gemellaggio durato ben trentasette anni e scioltosi ad aprile, dopo l’ultima gara di campionato. Dialettica da ultras che terminerà l’amicizia di tanti napoletani e genoani?
Questo Napoli-Genoa non sarà un match come gli altri. Già pesa l’incredibile clima creatosi attorno agli azzurri dopo la rivolta del San Paolo, figuriamoci ora che in palio ci sono tre punti pesantissimi per rilanciarsi in zona Champions League. E ad aggiungere pepe ed un pizzico di storicità al match, c’è anche un dato particolare: questo sarà il primo Napoli-Genoa da quando lo storico gemellaggio tra le due tifoserie è stato sciolto. Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo allo scorso 9 aprile: dopo l’ultimo incrocio tra i club, la tifoseria partenopea rilasciò un vero e proprio comunicato dove venivano esplicitati i motivi della rottura: “Tra i tanti, questa improvvisa quanto persistente solidarietà verso una tifoseria che ci ha teso un vile agguato (tra l’altro riuscito male). La nostra coerenza ci impone di restare così come siamo sempre stati, solidali certo, ma senza mai sfociare in uno stucchevole buonismo che non onora il nostro essere. Abbiamo avuto cura di restituire in casa la stessa indifferenza ricevuta nel match di andata, poiché non ci sarebbe piaciuto fare i gradassi al San Paolo”.
Napoli e Genoa, città che resteranno per sempre amiche
Nonostante lo scioglimento formale del gemellaggio tra Napoli e Genoa, le due tifoserie sono destinate a restare a lungo amiche. Parliamo, d’altronde, del gemellaggio più antico e duraturo nella storia del calcio italiano, nato il 16 maggio del 1982 (nello storico 2-2 che salvò i rossoblù e valse la retrocessione per il Milan) e suggellato il 10 giugno 2007 (con la storica doppia promozione di Napoli e Genoa a Marassi). Un vero e proprio movimento d’amicizia, che ha contraddistinto generazioni e generazioni di tifosi napoletani e genoani, che nell’incrocio tra i due club hanno sempre colto l’occasione per scambiarsi le maglie e un paio di risate sulle gradinate. Un rapporto che durerà (si spera) anche al di là dei comunicati da gradinata, perché il calcio è aggregazione prima ancora che rivalità.