500 tifosi, presenti all’allenamento a porte aperte, hanno inscenato una pesante contestazione alla squadra. Ancelotti osserva la sessione da lontano.
Una giornata pesante, carica di tensioni e di contestazioni dopo il clamoroso ammutinamento dei calciatori del Napoli contro il ritiro imposto dal loro presidente. La squadra si è ritrovata al San Paolo per il previsto allenamento aperto al pubblico ed è stata accolta in malo modo dai tifosi. All’esterno dello stadio le contestazioni di un centinaio di tifosi organizzati, che se la sono presa con De Laurentiis ma anche con i calciatori, definiti mercenari e senza amore per la maglia.
Contestazione durante l’allenamento a porte aperte: Ancelotti sfida la squadra?
All’interno dello stadio l’allenamento aperto soltanto per gli abbonati e vietato anche alla stampa. Potevano essere oltre 10mila, alla fine erano poco più di 500 ma si sono fatti sentire eccome. Fischi dei tifosi per i calciatori in campo, con capitan Lorenzo Insigne nel mirino più degli altri, mentre Mertens cerca di smorzare chiedendo scusa al pubblico, raccogliendo un applauso distensivo. Un malumore tangibile, segno che i calciatori sono considerati responsabili di ciò che sta accadendo, come e più del presidente. E in campo un clima surreale. Carlo Ancelotti che osserva da lontano la sessione, diretta da suo figlio Davide, uno degli oggetti principali dell’insoddisfazione della squadra. Una scelta che potrebbe essere letta come un segno di sfida da parte dell’allenatore contro la squadra. Presidente, allenatore, calciatori e tifosi: la bomba è scoppiata e adesso è davvero tutti contro tutti.