Dopo l'”ammutinamento” dei calciatori azzurri al ritiro, Ancelotti è stato l’unico a presenziare a Castelvolturno. Poi il comunicato del club
E’ stata una giornata incandescente, il day-after della rivoluzione napoletana. Dopo il caos del post Napoli-Salisburgo i calciatori hanno disertato il raduno a Castel Volturno e hanno dormito ognuno a casa propria. Una decisione clamorosa, che doveva avere grossi strascichi, e infatti li ha avuti, eccome. Regolare allenamento al centro sportivo stamattina alle 11, calciatori con volti tiratissimi che hanno svolto la preparazione in un clima surreale, prima della nuova presa di posizione che mette il punto esclamativo a quella di ieri: di nuovo tutti a casa al termine dell’allenamento, in palese opposizione al diktat della società.
Il ritiro “erudita” di Ancelotti e la conference call
L’unico rimasto a Castel Volturno è Carlo Ancelotti, arrivato in nottata per partecipare ad una sorta di ritiro personale stile erudita, un po’ come a mostrare dissenso rispetto alla scelta dei suoi ragazzi. Ha risposto presente e forse questo gli ha salvato il posto, che era fortemente in bilico dopo il “non sono d’accordo” della conferenza pre-partita. Nel primo pomeriggio la conference call fra De Laurentiis e Ancelotti, poi il comunicato furibondo del club, che annuncia azioni legali contro i calciatori responsabili della fronda e delega tutte le decisioni in merito al ritiro allo stesso Ancelotti. E domani l’allenamento, aperto ai tifosi diventa vietato a tutti i media. La sensazione è che questo sia solo l’antipasto di un enorme caos. Non non finisce qui, e il meglio – o il peggio – deve ancora venire.