Il lunedì dopo Roma-Napoli, è un lunedì amaro e pieno zeppo di interrogativi. La formazione di Ancelotti sta floppando la stagione, per quale motivo?
Il lunedì dopo la sconfitta dell’Olimpico è un lunedì amaro e pieno zeppo di interrogativi. Roma-Napoli ha spaventato per inconsistenza e incapacità di reazione mostrate dagli azzurri, nonostante quei quindici minuti garibaldini che hanno chiuso il primo tempo nella Capitale. Il 2-1 rimediato contro la formazione di Fonseca ha cancellato in un amen la prestazione eccellente ed incoraggiante vista, invece, contro l’Atalanta, rimettendo nuovamente a nudo le criticità e le debolezze dell’undici di Carlo Ancelotti. E il massacro mediatico iniziato nel post Roma, sottolinea come, ad oggi, il Napoli sia il flop più fragoroso di questa prima parte di stagione. Un flop che ha diversi colpevoli, da ricercare non solo sulla panchina azzurra, ma anche e soprattutto in campo, dove molti calciatori stanno rendendo al di sotto delle loro capacità. Di preciso, cosa sta accadendo a questo Napoli?
La sensazione è che il Napoli ed Ancelotti non siano più in sintonia
Nel tentativo di rispondere ad una domanda da un milione di dollari, è chiaro che qualche rischio bisogna prenderlo. E non facciamo torto alcuno nel dire (con un po’ di coraggio) che in questo momento ci sono segnali di fortissimo pericolo in quel di Napoli. Nonostante la reazione con l’Atalanta, la sensazione che la squadra e l’allenatore si stiano pian piano scollando ideologicamente e sentimentalmente c’è e non si può ignorare. I capi chini, gli sguardi assenti, il gioco piatto, il giocare per sé di alcuni calciatori e la sola reazione di nervi di fine primo tempo, sono tutti segnali fortissimi e davvero preoccupanti. Ancelotti sta perdendo il polso della squadra, in una spirale di risultati negativi e di prestazioni amorfe che gettano nello sconforto le ambizioni da titolo della piazza.
L’umore sembra ai minimi termini tra e fila del Napoli, con tanti casi poco chiari e tangenti l’ambiguità. Le esclusioni alterne di Insigne, la latitanza di Ghoulam, il rendimento in caduta libera di Koulibaly, il caso rinnovi per Mertens e Callejon, il flop Lozano e i tanti infortuni che stanno falcidiando la rosa di Carlo Ancelotti. E poi c’è anche la sfortuna, con il primato stagionale italiano per legni colpiti. Insomma, capire cosa stia accadendo di preciso agli azzurri resta complicato e materia di eterna discussione. Dal canto nostro, possiamo soltanto constatare un dato di fatto, che si sdoppia in una duplice colpa per squadra e allenatore. I calciatori a disposizione di Ancelotti non sono all’altezza del sistema disegnato dal tecnico emiliano. E Ancelotti, da parte sua, dovrebbe essere meno testardo e più pragmatico nel rimettere la chiesa al centro del villaggio e concepire un undici titolare che esalti le caratteristiche degli uomini a disposizione. Anche perché il tempo degli esperimenti è già disperatamente finito, pur essendo soltanto a novembre.