Il Napoli subisce un’ingiustizia, ma deve recriminare anche su ciò che è andato storto in seno alla squadra. Altrimenti il rischio è forse più grande del torto…
Potremmo parlare per giorni, forse per mesi, di Giacomelli e di tutti gli episodi arbitrali capitati nel corso di quei 100 minuti. Il placcaggio di Kjaer su Llorente, ma non solo. Pasalic su Callejon, il mani di Toloi, un paio di gialli mancanti a De Roon e chissà cos’altro. Ma servirebbe solo a defocalizzare, a togliere forza a discorsi sicuramente più costruttivi. Nessuno ridarà indietro al Napoli quei 2 punti, che vista l’importanza della sfida ne valgono 4. Forse vale più la pena ragionare, al netto degli errori arbitrali, sui motivi che hanno portato a pareggiare un match bellissimo, forse il migliore giocato finora dal Napoli di Ancelotti, che ha annichilito la bella Atalanta di Gasperini per almeno 70-80 minuti con fraseggi da grande squadra e prestazioni straordinarie di Callejon, di Insigne, di Zielinski e dello straripante Fabiàn Ruiz.
Leggi anche — > Gds controcorrente: “Non era rigore! Il Napoli ha pareggiato per le sue ingenuità”
Napoli, Giacomelli non sia un alibi: cosa è andato storto ieri?
Ma resta una partita che poteva finire 4-0 e invece si chiude 1-1 nel primo tempo e 2-2 alla fine. Sarebbe il caso di discutere delle tante occasioni sprecate, delle disattenzioni di un Koulibaly che sembra il suo gemello cattivo, della tenuta psicologica della squadra nel finale. Dopo il rigore non fischiato c’è un’azione interminabile che il Napoli avrebbe dovuto interrompere in qualsiasi maniera, e invece Ilicic è arrivato in porta dopo un torello che è sembrato interminabile. Su questo e molto altro Ancelotti dovrà ragionare con i suoi ragazzi, che potevano tornare a casa con una vittoria spettacolare e invece si ritrovano a chiedersi il perché di un’ingiustizia. Perché sì, il 30 ottobre 2019, allo stadio San Paolo si è consumata un’enorme ingiustizia clamorosa. Ma questa, purtroppo, è un’altra storia, e rivangarla non servirebbe ad altro che a crearsi degli alibi. L’ultima cosa di cui ha bisogno il Napoli in questo momento.