Lozano, schierato titolare in Napoli-Atalanta accanto a Milik, è apparso in crescita rispetto alle ultime uscite. Il messicano ha solo bisogno di tempo.
Sprazzi di Lozano al ‘San Paolo’. Dopo una serie di prestazioni inquietanti e qualche panchina di troppo, la prova offerta in Napoli-Atalanta ha fatto finalmente intravedere al pubblico partenopeo le qualità per cui in estate Ancelotti ha voluto fortemente il messicano convincendo De Laurentiis a fare l’investimento più importante della storia del club per strapparlo al PSV e portarlo in Italia.
Lozano più vivo in Napoli-Atalanta: al Chucky servono tempo e spazi
Il debutto a gara in corso con gol contro la Juventus aveva illuso tutti che l’inserimento di Lozano, arrivato da un campionato molto diverso come quello olandese, potesse essere più rapido di quanto si è invece poi rivelato nelle settimane successive. Il messicano infatti da allora ha giocato ben sette partite da titolare tra campionato e Champions League ma senza quasi mai raggiungere la sufficienza. Lozano, schierato come seconda punta, contro le difese italiane ha faticato moltissimo a trovare tempo e spazi giusti per le giocate in velocità che avevano impressionato tutti in Olanda. Tempo e spazi che mercoledì sera l’Atalanta ha concesso ma Lozano ha sfruttato solo in parte. Le qualità del messicano, sia chiaro, non sono state e mai saranno in discussione. I dubbi sulla sua migliore collocazione in campo e sull’adattabilità al calcio italiano invece nelle ultime settimane non sono mancati. Dubbi che toccherà a Lozano scacciare via a suon di gol e prestazioni. Napoli-Atalanta, in tal senso, è stato un primo passo. Non ancora sufficiente ma incoraggiante. Il pubblico del ‘San Paolo’ d’altronde non vede l’ora di applaudire il Chucky, quello vero. Ma prima di bocciare un giocatore di soli 24 anni alla sua prima stagione in Serie A sarà meglio aspettare ancora un po’.