Quella di Salisburgo-Napoli è stata la vittoria del gruppo: dalla dedica di Mertens all’abbraccio di Insigne con Ancelotti fino all’ottimo Luperto.
La vittoria ottenuta a Salisburgo dal Napoli, la prima fuori casa in Champions League dopo tre lunghissimi anni di digiuno europeo, è soprattutto la vittoria del gruppo. Un gruppo forse mai così unito come adesso nonostante la molte, troppe, voci che sono circolate intorno allo spogliatoio azzurro in queste settimane. Voci spazzate via in una notte austriaca non tanto dai tre punti, comunque importantissimi in chiave qualificazione, ma da ciò che si è visto in campo.
A sancire la vittoria del gruppo in Salisburgo-Napoli è stata ad esempio la particolare dedica di Mertens in occasione del primo goal, che peraltro lo ha fatto entrare di diritto nella storia del club con l’aggancio al mito Diego Armando Maradona, poi superato grazie alla rete del momentaneo 1-2. Il belga infatti ha inscenato un balletto dedicato al fido magazziniere Tommaso Starace, che lo ha poi ringraziato prontamente sui social. Un segno di come nello spogliatoio azzurro viga la totale armonia tra tutte le componenti. Armonia confermata dall’abbraccio di Insigne ad Ancelotti e dalle stesse parole del capitano per Starace: “Volevo mandare un abbraccio a Tommaso che ha avuto un piccolo incidente. Sia la quadra che la società gli sono tutti vicino”. Insigne invece ha spiegato così l’abbraccio al tecnico dopo settimane di voci incontrollate sul loro rapporto: “Ho avuto degli screzi col mister, ma è acqua passata. Lo stimo tanto, è un grande allenatore e ci tenevo a correre verso di lui. Anche quando mi ha escluso mi ha fatto sentire importante. Ho sbagliato io qualche atteggiamento, ho chiesto scusa ed è tutto alle spalle”.
Un altro grande protagonista della notte di Salisburgo è stato sicuramente Sebastiano Luperto, catapultato improvvisamente nella mischia dal dolore al costato accusato da Manolas. Il giovane difensore, schierato al fianco di Koulibaly e al debutto assoluto in Champions League, ha però risposto presente dimostrando di poter stare nella rosa di questo Napoli e di non essere solo una comparsa da turnover estremo. La scelta di puntare su di lui come quarto centrale, insomma, non è stata assolutamente un azzardo. Un’altra vittoria del gruppo. Un altro motivo di soddisfazione per Ancelotti.
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