Napoli-Verona, ci avviciniamo al rientro in campionato con un’opinione d’eccezione: quella di Pietro Fanna, rilasciata ai microfoni di napolicalciolive.com
Napoli-Verona sarà un banco di prova importante per gli uomini di Carlo Ancelotti, che dopo la sosta dovranno dimostrarsi capaci di invertire la rotta. Al San Paolo arriveranno i gialloblù di Ivan Juric, una squadra che in questo avvio di campionato sta stupendo tutti, anche una colonna del Verona come Pietro Fanna, campione d’Italia nel 1985 proprio con i veneti: “Erano anni che non vedevo la squadra giocare così – spiega l’ex ala destra ai microfoni di Napolicalciolive.com – Sono contento del lavoro che sta facendo Juric, ha dato al gruppo un’anima e un’identità chiara. Questo Verona gioca a ritmi alti, in maniera sfrontata e a viso aperto contro tutti. E’ bello vedere i calciatori dare tutto in campo”. Una verve e un entusiasmo diametralmente opposto a quello che circonda l’ambiente e la società Napoli, in questo momento in balia degli umori del proprio tecnico e del proprio capitano.
Napoli, senti Fanna: “La squadra ha perso serenità. Insigne? Non deve fare capricci”
Un momento strano, quello degli uomini di Ancelotti, che Fanna ha provato ad analizzare così: “Il Napoli resta una squadra molto forte, con un organico di primo livello, pertanto attenderei prima di giungere a decisioni affrettate. E poi Carlo lo conosco da tempo, lo stimo come uomo e so che è un grandissimo allenatore. Ne saprà venire a capo”. Eppure, l’ottimismo di Fanna si affievolisce in un secondo momento: “Una cosa, però, mi preoccupa. Il Napoli sembra aver perso serenità, come se l’aver perso spesso nelle ultime settimane avesse lasciato il segno. Qualche calciatore ha iniziato a brontolare un po’ troppo, qualcuno che si sentiva intoccabile e che ora fa i capricci se va in panchina”. Parole troppo dirette per restare velate, con Fanna costretto subito ad uscire allo scoperto: “Se ce l’abbia con Insigne? Sì, è chiaro. Non deve fare capricci, deve capire che oggi, se si vuole essere all’altezza in tutte le competizioni, bisogna stare in panchina a volte. Gli allenatori fanno queste scelte per il bene della collettività, non per fare un dispetto al singolo giocatore”.