Il Napoli e Ancelotti, due settimane o poco meno per tornare a conoscersi, corteggiarsi e innamorarsi ancora. Gli azzurri sono alla ricerca di loro stessi
Il tracollo del Napoli, visto nella seconda metà di settembre, ha preoccupato e non poco. C’è sgomento e perplessità tra le fila della tifoseria azzurra. E come potrebbe essere altrimenti? Nel giro di dieci giorni, la formazione di Carlo Ancelotti ha praticamente cancellato quanto di buono visto in avvio di campionato, soprattutto contro il Liverpool. Il Napoli ed il proprio tecnico sembrano essersi smarriti nel proprio sistema, lo stesso che l’anno scorso aveva regalato i momenti più felici della stagione. E stavolta, il meno equilibrato appare l’equilibratore Ancelotti, che tra Cagliari, Brescia, Genk e Torino ha perso il polso della squadra e punti importantissimi, sia in Italia che in Europa. I punti interrogativi fioccano, soprattutto due: perché un normalizzatore come l’emiliano sta estremizzando così tanto i propri concetti di gioco? Perché uno storicamente equilibrato come lui, non riesce più a equilibrare il suo Napoli?
Ancelotti l’equilibrato e la sosta per ritrovare il proprio Napoli
In tal senso, la sosta per le Nazionali può essere un toccasana per il tecnico azzurro, che a Castelvolturno ha l’occasione di ricostruire il proprio giardino zen, dove meditare sugli interrogativi che questo settembre ha lasciato in dote. Ancelotti ha bisogno di ritrovare il proprio Napoli. O forse no? O forse è proprio Ancelotti a dover ritrovare sé stesso? L’ex tecnico del Bayern è apparso come il primo, grande confuso in questo momento negativo del Napoli. Turnover smodato e quell’irrequieta tendenza a stravolgere continuamente l’undici titolare, senza mai essere domo, con i meccanismi tra gli interpreti che vanno ricostruiti di partita in partita. Ancelotti ha bisogno di una calmata, di ritrovare sé stesso e quell’equilibrio che l’anno scorso aveva contraddistinto il suo Napoli, nei momenti più felici della passata stagione. E per farlo, chissà che le fontane e i giardini di Castelvolturno non rappresentino l’ideale paradiso zen dove compiere la redenzione.