La Juve fa sue partita e testa della classifica, Giampaolo alla Oronzo Canà, Hysaj si diletta con il rock ‘n roll acrobatico
Per commentare questa settima giornata di serie A non possiamo che partire dalle partite serali, il Napoli, di scena sul campo del Torino, ed il big-match Inter-Juve
Ancelotti si presenta in casa dei granata con l’ennesima formazione a caso, in pratica un “pezzotto” del 4-3-3 di sarriana memoria con Hysaj a sinistra. Ora, il buon Elseid non è una cima già quando gioca sulla sua fascia, ma col piede invertito riesce a superarsi. Questa mossa del mister ha mandato così in confusione sia lui che il suo dirimpettaio Ansaldi che a un certo punto i due credevano di essere Patrick Swayze e Jennifer Grey nella mitica scena di Dirty Dancing. Così sulle note di “I’ve had the time of my life” hanno provato la leggendaria presa. Risultato: frattura parcellare dello sterno per Hysaj. In ogni caso questo è stato di gran lunga il momento più spettacolare. Dell’intera gestione Ancelotti.
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Non solo Hysaj: Inter-Juve, Sarri vs Marocchi e gli arbitri vs le romane
Fortunatamente dopo lo scempio dell’Olimpico di Torino e al dirty dancing Hysaj-Ansaldi abbiamo assistito ad un vero big-match. Una partita sicuramente molto intensa dal punto di vista agonistico, ma a tratti anche spettacolare dal punto di vista tecnico. Certo per fare meglio di Torino-Napoli, Sky poteva anche limitarsi a trasmettere uno dei discorsi di Mattarella. Spettacolo nello spettacolo, lo show di Marocchi nel pre-partita. il buon Giancarlo non si capacitava del fatto che Sarri avesse puntato su Dybala dal primo minuto con un Higuaìn così in forma. Sarri intanto ha vinto la partita con il gol di Dybala al terzo minuto e la firma di Gonzalo da subentrato dimostrando perché, nonostante non abbia mai giocato ad alti livelli, ora allena la Juve mentre Marocchi straparla in televisione.
Nel pomeriggio due pareggi per le romane. Queste due partite ci danno ancora l’occasione per parlare della nostra splendida classe arbitrale. In Bologna-Lazio il mitologico Orsato, sì, proprio quello che non reputò da secondo giallo la mossa di wrestling di Pjanic, prima ha ammonito un po’ tutti, pure qualche fotografo a bordo campo, poi ha pensato che il placcaggio al collo da ultimo uomo di Medel fosse solo da giallo. Ovviamente il VAR lo ha fatto rinsavire, ma intanto l’ennesima bella figura da aggiungere ad una carriera che fortunatamente volge al termine era fatta.
Ancora meglio ha fatto il collega Massa in Roma-Cagliari. Al 90esimo gol di Kalinic che spinge leggermente Pisacane che si scontra con Olsen che stramazza al suolo che al mercato mio padre comprò. L’arbitro non fischia nessuna irregolarità ma mentre assiste l’infortunato Pisacane, come folgorato sulla via di Damasco, e senza nessun richiamo del VAR, non convalida il gol. Il tutto ovviamente senza dire niente a nessuno. Ora la situazione è al limite e anche leggendo i quotidiani ognuno ha la sua idea sulla regolarità della rete. Quello che davvero è stato surreale è che il flusso di coscienza dell’arbitro Massa è rimasto nella sua testa per 5 minuti senza che nessuno sapesse davvero cosa stesse accadendo in campo. Il risultato è stato scontato. La Roma, a partire dal suo allenatore ha perso la testa, tanto è vero che il preparatore atletico, ancora adesso, è fermo nel cerchio di centrocampo ad applaudire ironicamente Massa. Immaginiamo che passerà così, ad applaudire, la prevedibile lunga squalifica. Suggestive anche le parole del DS Petrachi che nel 2019 e dopo un’intera estate passata a cercare di valorizzare il calcio femminile se n’è uscito con la solita solfa del calcio maschio e non per “signorine”. Chapeau!
Serie A, Di Francesco, Andreazzoli e il Milan versione “Allenatore Nel Pallone”
Gli anticipi del sabato hanno relegato le genovesi in fondo alla classifica e ridato un po’ di respiro al Milan. I dirigenti dei rossoneri hanno le idee chiare, hanno rinnovato la fiducia a Giampaolo dopo le tre sconfitte consecutive e ora stanno per esonerarlo dopo una vittoria. Aspetta dove l’ho già vista questa storia? Ah già: l’allenatore nel pallone.
Prossimo all’esonero anche Di Francesco che purtroppo paga sempre il suo più grave difetto, l’essere un integralista. Lui è uno di quelli che dovunque vada ed indipendentemente dal livello della società e dei singoli giocatori prova sempre a ripetere pari pari le sue esperienze pregresse. A cominciare dall’esonero.
Ora siamo pronti alla seconda sosta per le nazionali. Come l’altra volta provo a dare un altro nome a queste due settimane senza pallone. Che ne dite è troppo lungo: “i 15 giorni in cui i poveri fegati di noi tifosi del Napoli provano a tornare ad un funzionamento quasi regolare”?