Carlo Ancelotti attraversa un periodo difficile a Napoli e c’è chi parla di possibili voci di esonero. Un’esagerazione, ma ora si svolta: i punti da cui ripartire
Magari è un po’ eccessivo – un po’ molto eccessivo – parlare di rischio esonero per Ancelotti, come si sta sentendo in giro. Ma qualcosa che non va c’è, è inutile girarci intorno ed è inutile negare l’evidenza. Dopo un anno e due mesi è arrivato il momento di rilanciare e di dare a questo Napoli una conformazione univoca, al netto del turnover. Quello va fatto quanto e come dice l’allenatore, così come il modulo e la scelta dei calciatori: l’allenatore è Carlo Ancelotti e ogni allenatore ha le sue peculiarità, e ci mancherebbe altro. Ma al momento, dopo un anno e due mesi, il Napoli ancelottiano continua a sembrare un’enorme e futuristica officina di sperimentazione, dove sembra sempre che si lavori per un futuro ideale e mai per il più concreto presente. Qualche certezza in più non guasterebbe e tanti punti interrogativi sembrano addensarsi anche sulla testa di alcuni calciatori, che sembrano sempre più spaesati, con ripercussioni anche sul rendimento.
Napoli, non scherziamo: Ancelotti non si tocca! Ecco alcuni punti da cui ripartire
Alcuni punti fermi in una rosa ci devono essere sempre, e dati alla mano al momento nel Napoli non ci sono. Ed è da questo punto che mister Ancelotti dovrebbe ripartire, con la sua esperienza e la sua capacità di gestire al meglio le situazioni più complicate. Chi è il centravanti titolare, chi ha le chiavi del gioco, quali sono i punti fermi della squadra e qual è il ruolo di capitan Lorenzo Insigne. Questo e diversi altri equivoci Ancelotti dovrebbe chiarirli quanto prima, per dare al gruppo azzurro una e una sola strada da seguire. Magari a partire da subito: la trasferta di Torino può indirizzare la stagione, altri passi falsi potrebbero essere letali.