Vincono tutte le grandi e quindi perde il Milan. Montella sempre più “alla pari”, Llorente “Re Mida” fa volare Napoli
Buongiorno amici. 4a giornata di campionato che va in archivio con 5 vittorie casalinghe, 4 esterne ed un solo pareggio indovinate di quale squadra e soprattutto di quale allenatore. In effetti Atalanta–Fiorentina è stato un match dal grande contenuto sia spettacolare che emotivo, anche se il momento clou è stato, come al solito, il post-partita. Il nostro eroe è arrivato, sorriso d’ordinanza (nonostante i due gol presi negli ultimi 5 minuti) e lo ha detto: “abbiamo giocato alla pari”. Poi non contento ha aggiunto: “come del resto già con Napoli e Juve”. E così si va a comandare. La classifica al contrario.
Dopo una partita di Champions così dispendiosa dal punto di vista fisico e nervoso non era facile ributtarsi sul campionato e, seppure con qualche imprecisione di troppo, dominare e fare propria una partita davvero importante. Giustissimo rendere merito ai protagonisti di questa sfida sebbene alla fine il test non sia stato così probante a causa del veramente bassissimo livello tecnico e tattico degli avversari che, onestamente, faranno molta fatica a mantenere la categoria. Ma adesso basta parlare del derby di Milano.
Prima del derby era andata in scena la Juve, ora prima inseguitrice solitaria di Conte capolista. La partita è stata di una bruttezza rara, con l’Hellas a dominare per larghi tratti del match. Gli scaligeri avevano anche trovato il vantaggio con uno schema provato in allenamento: rigore sul palo, ribattuta sulla traversa, cross in area, mischione fantozziano e, sulla palla in uscita, tiraccio di Veloso all’incrocio. Buffon tornava a difendere la porta della Juve dopo un anno e mezzo e immaginiamo che dopo questa azione avrà ricevuto anche l’aiuto di tutti i santi invocati.
Un ultimo pensiero su questa partita va al difensore veronese Günter che, in 7 giorni, ha provocato due rigori ed un autogol. Carissimo, io capisco che l’istinto di tutti, quando ti passa Cuadrado vicino, sarebbe quello di prenderlo a calci. Se tu potessi evitare quando sei in area e la tua squadra sta dominando allo Stadium quasi tutta l’Italia pallonara te ne sarebbe grata.
Il Napoli continua a volare: poi occhio alla Roma…
E veniamo finalmente ai nostri azzurri. Ancelotti nel tentativo di dare un po’ di respiro ai suoi giocatori più impiegati ha fatto ampio turn-over ed in particolare, con Younes indisponibile, ha dovuto disegnare un centrocampo inedito, optando infine per Fabian Ruiz a destra al posto della sua prima idea: il magazziniere Tommaso Starace. L’impatto di Llorente nel Napoli è stato devastante, in 7 giorni ha segnato: un gol su retropassaggio di Van Dijk, uno su tiro di Milik sporcato da un difensore e uno su respinta corta del portiere. Aggiungiamo un assist dopo un triangolo tra Rui ed un giocatore della Sampdoria ed un rigore procurato in mischia. Giovanotto ma un paio di numeri da giocarci al bancolotto non li tieni? A parte gli scherzi sembra che Fernando tutto quello che tocchi diventi oro. In pratica un De Laurentiis, però bello. Infine, sulla partita di ieri un dubbio mi assale: ma onestamente, i tifosi del Lecce, “che jeven’ truvanno”?
Fonseca trova la terza vittoria in sette giorni e la piazza capitolina inizia a riaccendersi di entusiasmo. Entusiasmo che verrà spazzato via dal primo mezzo passo falso, mandando in depressione una città intera. Si sa, il tifo giallorosso è sempre molto equilibrato. Il Bologna tuttavia, vera sorpresa di questo inizio di stagione non aveva demeritato e sarebbe ancora imbattuto se dopo essersi mangiato l’inverosimile non si fosse dimenticato di Dzeko su una una palla alta al 93esimo.
Primi tre punti per la Samp. Per bilanciare la tristezza cronica di Di Francesco ci voleva proprio un trascinatore, uno che col suo carisma ed anche con un sorriso fosse pronto a spronare i compagni a superare le difficoltà che i blucerchiati stanno incontrando in questo inizio. Nel frattempo, mentre lo cercano, ha segnato Gabbiadini.
In questa giornata ci sono state anche Cagliari–Genoa, utile solo a far imprecare i fantacalcisti che si sono dimenticati di dare le formazioni il venerdì, e Sassuolo–Spal, utile a far capire che gli uomini di Semplici hanno preso molto seriamente l’obiettivo di tornare in B.
Infine, nel posticipo, la Lazio, dopo due sconfitte tra campionato e coppa è tornata al successo. Vittoria leggermente macchiata dal litigio Immobile-Inzaghi. In effetti, il tecnico è apparso non lucidissimo nell’ultimo periodo. Ieri per esempio ha dichiarato: “era importante vincere dopo le sconfitte a Ferrara e a Salisburgo”. Ora io capisco che essere l’allenatore della Lazio da quattro anni e quindi avere a che fare con Lotito per così tanto tempo gli abbia un po’ confuso le idee, ma andare a Salisburgo mentre la tua squadra perde in Romania mi è sembrato un po’ eccessivo.
Neanche il tempo di chiudere il pezzo che oggi bisogna seguire le conferenze stampa di vigilia del turno infrasettimanale. Siamo quasi sicuri che di questa cosa, e di tante altre, si lamenterà Sarri.