Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis festeggia oggi 15 anni di presidenza del club azzurro. Ecco i numeri del mercato da quando c’è lui al comando
Erano le 18.30 del 6 settembre 2004 quando Aurelio De Laurentiis uscì dal Tribunale. La SSC Napoli, pardon, la Napoli Soccer, era finalmente sua, e dopo 15 anni lo è ancora, fra alti – tanti – e qualche “basso” anche piuttosto doloroso. Gli alti sono tutti sul campo: la serie A in 3 anni, poi l’Europa e quella scalata alla vetta che si è fermata soltanto di fronte a quella che è forse la Juve più forte di sempre. I 10 anni di fila in Europa, le due Coppe Italia, la semifinale di Europa League, la Supercoppa di Dubai e quella sfumata a Pechino, i picchi di un percorso netto in continua crescita, da Napoli-Cittadella del 26 settembre a Juve-Napoli di 6 giorni fa. E poi i grandi colpi, dalle intuizioni Hamsik e Lavezzi fino a Lozano passando per Higuain e per quei ragazzi terribili di Rafa Benitez che ancora oggi sono l’anima della squadra. Il rovescio della medaglia sono le cessioni, dolorose come il Pocho e Cavani, affettuose come quella di Hamsik in Cina o rumorose e cariche di recriminazioni come Higuain alla Juve. E poi il “basso” che dispiace più di tutti, quel rapporto con i tifosi che proprio non vuole decollare, come certificano i 9mila abbonamenti di quest’anno, un dato su cui De Laurentiis deve sicuramente riflettere. Nonostante i successi, nonostante la crescita continua, nonostante questa estate si sia arrivati a spendere 42 milioni per un solo calciatore, e che calciatore. Manca questo, per chiudere il cerchio e restare scolpito nella storia come Corrado Ferlaino. Manca la legittimazione popolare, l’affetto di chi segue e sostiene la squadra ma poi continua a contestare il suo presidente. Forse manca il grande trionfo, forse manca solo il terzo scudetto per cementare una volta e per sempre il rapporto fra Aurelio De Laurentiis e i suoi tifosi. Dopo 15 anni forse è davvero arrivato il momento.