James Rodriguez al Napoli: il tormentone dell’ultima estate ha più di un fondo di verità e qualche succoso retroscena
James Rodriguez e il Napoli, un matrimonio che s’aveva da fare e non si è fatto. Nessuna boutade, nessuna fake news. Il fantasista colombiano era un affare molto vicino alla risoluzione, fino al momento in cui tutto si è complicato ed è via via sfumato. Nel corso di questi due mesi si sono rincorse voci su voci, addirittura c’era chi lo dava per già fatto e ipotizzava date di presentazioni ufficiali o di annunci che poi sono stati puntualmente disattesi. Ma qualcosa c’era, anzi più di qualcosa, e se poi è saltato tutto è solo perché gli eventi hanno preso una piega inaspettata.
Peccato, sarebbe stato un colpo da sogno, di quelli che infiammano la piazza. Ma De Laurentiis da questo punto di vista è sempre stato chiaro: si comprano calciatori funzionali al progetto (di De Laurentiis, non dell’allenatore), e solo in quel caso: nessun colpo a sensazione. E il caso James è un perfetto esempio di questo modus operandi.
Il Napoli James Rodriguez lo voleva davvero, o almeno lo voleva Ancelotti. La società, un po’ più fredda sulla questione, era comunque determinata a regalare all’allenatore e alla piazza un gran bel colpo, a patto che fosse a determinate condizioni. Secondo la ricostruzione fatta da CalcioToday sulla trattativa James-Napoli, fin dal suo arrivo a Napoli Ancelotti ha sempre sondato l’interesse del Bandido, con il placet dello stesso calciatore, da sempre attratto dalla possibilità di ritrovare il suo mentore. La cosa si è poi infiammata nel momento in cui il Bayern ha deciso di non riscattare il calciatore. Il 17 giugno il calciomercato Napoli inizia a fare sul serio, forte del sì appena dato dal fantasista colombiano ad Ancelotti. E in un primo momento il Real Madrid aveva anche aperto al prestito con diritto di riscatto, con il lavoro capillare di Jorge Mendes che aiutava Cristiano Giuntoli nella trattativa. Le cifre: 7 milioni per il prestito e 35 per il riscatto. Il Napoli tratta e propone 5+30, ma è pronto a chiudere anche alle cifre chieste dal Real, che intanto prende tempo. C’è ottimismo, e si diffonde anche fra gli addetti ai lavori.
La situazione si complica il 25 giugno, quando il Real Madrid inizia a chiedere al Napoli Fabiàn Ruiz. No secco di De Laurentiis, ma Mendes assicura che quando il Real prenderà un nuovo centrocampista libererà James Rodriguez. Si espone Ancelotti, dopo si esporrà (male) anche ADL, con dichiarazioni sicuramente improvvide ma che fanno capire che il Napoli non parteciperà a nessuna asta. Perché intanto il 15 luglio si è inserito l’Atletico Madrid, assicurando di avere l’intesa col calciatore e trattando sui 50 milioni di euro richiesti a quel punto dal Real. Il 7-3 in amichevole cambia le carte in tavola e Perez cede alle pressioni dei tifosi, arrabbiati per la campagna acquisti.
James intanto resta di fatto fuori rosa, sebbene l’affare con l’Atletico sia di fatto sfumato. Fino al 16 agosto, quando, in mancanza di contatti in una situazione ormai di stallo assoluto, il colombiano viene convocato da Zidane per la prima in campionato. Il 24 agosto il debutto di James che certifica ciò che poi è apparso chiaro a tutti: il Real Madrid non prenderà alcun altro rinforzo e quindi non cederà il suo (ex) esubero. Anche perché da Napoli non arrivano più grandi segnali. Così è naufragato un affare che era a un passo dalla chiusura e che avrebbe dato al mercato azzurro tutto un altro sapore.
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