Fernando Llorente è ormai un calciatore del Napoli, accolto anche da Ancelotti in conferenza: l’allenatore aveva bisogno di uno come lui
La forza dell’esperienza. Il Napoli nel secondo anno di Ancelotti fa una strappo alla regola e stravolge la sua filosofia, colpi giovani e di talento, rafforzando l’attacco con Fernando Llorente. L’attaccante iberico ha trovato l’accordo con Giuntoli ed è pronto per iniziare questa nuova avventura, forse l’ultima della sua lunga e ricca carriera. 35 anni a febbraio, lo spagnolo fresco svincolato dal Tottenham porta con sé il bagaglio dei principali campionati europei. Dopo essersi fatto le ossa nella tercera division spagnola, Esplode nella sua squadra d’origine, l’Athletic Bilbao, dove milita per ben 9 anni con il cospicuo bottino di 327 partite e 111 gol.
Passa alla Juve nel 2013/2014, vestendo la maglia bianconera per due stagioni di fila, più da compartecipe che da stella dell’attacco. Sigla 92 presenze, partendo spesso dalla panchina, segnando 27 gol, pochi ma pesanti per la vittoria dello scudetto. Dopo il ritorno in Spagna con la parentesi al Siviglia, inizia la trafila in Premier League, una stagione allo Swansea poi dal 2017 al Tottenham con 66 partite disputate e 13 reti all’attivo. Con la Nazionale spagnola ha vinto i Mondiali nel 2010 e gli Europei del 2012.
Leggi anche — > James Rodriguez, Ancelotti ci spera ancora? Quella frase in conferenza…
Napoli, eccoti Llorente: le caratteristiche che servono ad Ancelotti
E se il Napoli ha preso proprio lui c’è un motivo, al di là ovviamente della convenienza di uno svincolato. Llorente è il “Cabezador per eccellenza”, numeri alla mano. Il 60 per cento dei gol realizzati sono di testa, grazie alla suo metro e 95 d’altezza, colmando una storica falla dell’attacco del Napoli: emblematico in tal senso il gol fallito da Milik lo scorso anno contro l’Arsenal. La sua posizione in campo non è mai mutata nel corso del tempo. Tipica punta di peso che gioca sottoporta sulla linea del fuorigioco, nessun attaccante della rosa del Napoli gode di queste caratteristiche tecniche. Lo scorso anno rimpiangeva la Juve, dichiarando amore mai sopito. Questa stagione, salvo sorprese, vestirà la maglia della storica avversaria, regalando la possibilità ad Ancelotti di divertirsi, mutando a gara in corso lo scacchiere tattico.