Il Settebello di pallanuoto diventa bellissimo vincendo la medaglia d’oro ai Mondiali in Corea: Tania Di Mario racconta l’emozione a Napolicalciolive
E’ il quarto titolo mondiale per la Nazionale italiana di Pallanuoto maschile, il secondo per il ct Sandro Campagna che bissa il successo di Shangai del 2011. L’Oriente porta fortuna, questo è evidente e alimenta ancora di più le speranze per le Olimpiadi di Tokio 2020.
La nostra Nazionale era partita per questi mondiali con qualche interrogativo sia per le nuove regole della pallanuoto sia per qualche piccola rivoluzione nelle convocazioni.
Eppure la galoppata degli azzurri è stata straordinaria, sfatando ogni contestazione iniziale. L’azzurra Tania Di Mario, a Napolicalciolive.com, ci dice la sua sul successo della squadra di Campagna.
Un titolo mondiale di Pallanuoto vinto dal Settebello contro la Spagna 10-5. Che partita è stata?
La finale, dominata dal primo all’ultimo momento non era assolutamente semplice come è potuto sembrare. E’ stata una bellissima partita, di altissimo livello. Sono stati i nostri azzurri, guidati da Campagna, a renderla semplice, giocando da manuale a farci esplodere di gioia alla fine dell’incontro.
Un titolo mondiale tanto inaspettato quanto meraviglioso. Qual è stato il segreto di questo successo?
E’ stata una magia di Sandro Campagna. La sua scommessa di puntare su alcuni atleti che hanno nella voglia e nella motivazione il loro punto di forza. E poi è stata una grandissima vittoria di squadra: è questa la forza dell’Italia. Sono sicuramente tutti atleti di altissimo livello, e ci sono anche dei top player; ma in questa Nazionale è il gruppo che ha fatto la differenza.
La nazionale femminile è arrivata sesta deludendo le aspettative. Cosa è mancato al Setterosa?
Il nemico del Setterosa è il Setterosa stesso. Loro sono forti, pronte e in grado di potersela giocare contro tutti in questi bellissimi palcoscenici. E’ mancata la determinazione e ora è il momento decisivo per cambiare pagina. Da queste delusioni si possono costruire i successi più grandi e loro devono trovare le motivazioni giuste per continuare a lottare e crederci.
Quanto ti è mancato non essere lì con loro?
Tantissimo. Mi manca giocare, mi manca la squadra. Mi sogno le partite di notte: di solito le finali! Fortunatamente sono riuscita a restare nel mondo della pallanuoto anche senza indossare la calottina e questo è un buon compromesso.
C’è l’idea di rivederti in acqua? Magari nei campionati master?
I master potrebbero essere un giusto compromesso per tornare nell’acqua clorata, ma solo se riuscissimo a organizzarli con quello che è stato il Setterosa dei sogni. Penso che potremmo divertirci tantissimo
Cosa pensi delle nuove regole della pallanuoto?
Credo che ci provano in tutti i modi a rendere la pallanuoto più seguita, ma finché questi cambiamenti vengono decisi da persone che magari non hanno mai giocato a pallanuoto, non porteranno da nessuna parte. Bisogna lavorare e far lavorare persone competenti in grado di dare un plusvalore al nostro sport. Solo così possiamo crescere.
Napoli e le Universiadi: una scommessa vincente?
Napoli ha vinto e ha fatto vincere la pallanuoto e lo sport in generale. Piscine sempre stracolme. Entusiasmo alle stelle. Un oro e un argento portato a casa dalle Nazionali italiane frutto anche di un pubblico meraviglioso. Ce ne fossero di momenti così per il nostro sport.
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