Napoli e Raul Albiol, una storia d’amore lunga sei anni e che si appresta a volgere al termine. Lo spagnolo torna in patria da leader.
All’ombra del Vesuvio arrivò in quella particolare estate del 2013. Il Napoli del neo-tecnico Rafa Benitez muoveva i primi passi verso la strada dei top club, rivoluzionandosi dopo l’era Mazzarri. Raul Albiol fu scelto dal tecnico connazionale come leader della propria difesa, nonostante approdasse in azzurro con la fama (condivisa inizialmente anche con José Maria Callejon) di “scarto” del Real Madrid. Un primo anno buono, un secondo decisamente meno. Iniziano ad arrivare le prime accuse, le critiche più pesanti, anche dopo l’arrivo di Maurizio Sarri. E quel Napoli-Sampdoria dell’agosto del 2015 che quasi gli costò il posto da titolare. Lo spagnolo, però, si è sempre dimostrato un grande lavoratore, uno abituato a parlare con i fatti e non con le parole. L’evoluzione ed il conseguente miglioramento durante il triennio sarrista, d’altronde, ne è la piena conferma. Da scarto, a leader: Albiol ha guidato con brillantezza la difesa azzurra al fianco di un Kalidou Koulibaly, letteralmente esploso sotto i consigli di Sarri e dello stesso spagnolo. Adesso, dopo sei anni di Napoli, Albiol è giunto ai saluti: lo attende il Villareal.
E dopo sei anni d’amore, il rapporto tra Raul Albiol ed il Napoli è pronto a volgere al termine. Il Villareal, squadra vicinissima alla sua Valencia, lo attende dopo le visite mediche (già superate), così come lo attendono tutti i suoi familiari ed amici di infanzia, che non vedono l’ora di riabbracciare quel ragazzone di 34 anni, diventato un leader in terra straniera. E poco pesano le parole di Aurelio De Laurentiis, che vanno a stonare e macchiare l’addio dello spagnolo: Albiol resta uno dei giocatori più rispettati ed amati dal pubblico napoletano, anche con il nome di Kostas Manolas sullo sfondo. E la sua partenza di certo non è una cortesia per la piazza di Napoli, anzi. Veder partire una seconda colonna della storia recente azzurra senza saluti, desta più di qualche perplessità all’interno del tifo partenopeo. Dopo Hamsik, anche Albiol lascia Napoli senza essere omaggiato. Peccato mortale, per uno dei più grandi leader difensivi che questa città abbia visto. Peccato mortale per quel ragazzone di 34 anni, sempre corretto e leale verso questi colori.
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