Albiol va al Villarreal e il Napoli si toglie il cappello di fronte a un campione esemplare: una cessione che si può chiamare solo in un modo
Si chiama GRATITUDINE. La cessione di Albiol al Villarreal ha un nome, e se volete anche un cognome. Gratitudine. Quella che pochissimi hanno capito nel caso dell’addio di Hamsik. Il Napoli libera ad una cifra assolutamente insignificante un monumento di questo bellissimo ciclo. Prezzo? Quattro milioni di euro. Praticamente un quindicesimo dei soldi che De Laurentiis avrebbe rifiutato a gennaio per un altro titolarissimo, Allan, corteggiato dal Paris Saint Germain. Una cifra per la quale valeva tranquillamente la pena tenerlo fino a 40 anni e fargli chiudere la carriera qui. Ma lui evidentemente voleva andare, e quindi così sia.
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Albiol-Villarreal come Hamsik-Dalian: una dimostrazione a posteriori del “regalo” al capitano
Dice: allora perché per Hamsik il Napoli chiese i famosi 25 milioni di euro? Perché aveva quel valore di mercato lì, i cinesi sono impaccati di soldi e infatti li hanno sborsati senza battere ciglio. Ma il presupposto era esattamente lo stesso. Eppure a febbraio in tanti hanno criticato la richiesta di ADL per cedere il suo capitano, come se la gratitudine dovesse per forza essere gratis, o quasi. Allora spiegatemi perché avrebbero dovuto regalare un diamante del valore di 25 milioni di euro.
Poi di certo nel caso del capitano fu un errore madornale non sostituirlo a dovere, ma questo è un altro discorso la cessione di per sé era inevitabile. Perché lo voleva lui, come lo vuole adesso Raul. Questo improvviso “caso Albiol”, questo fulmine a ciel sereno, dimostra solo questa cosa qui: di fronte a certe richieste il Napoli si toglie il cappello, a prescindere dall’interesse economico. Togliamocelo anche noi.