Addio Allegri-Juve – Il tecnico bianconero ha parlato in conferenza stampa dove ha polemizzato sul discorso relativo al ‘bel calcio’ e al suo stile di gioco.
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Massimiliano Allegri saluta la Juventus e così, per i bianconeri 8 volte campioni d’Italia negli ultimi 8 campionati, finisce un ciclo in attesa che se ne apra un altro. Nella conferenza stampa di addio, il tecnico non ha perso occasione per punzecchiare ancora una volta il Napoli (ed anche Sarri, tra i suoi possibili successori) per l’annosa polemica che riguarda il bel gioco: “A volte sento telecronache dove una squadra comanda fino al 92′, prende gol al 93′ e si dice che ha giocato una partita straordinaria l’altra. Quindi il risultato condiziona”. E poi ancora ha continuato: “Il calcio non è giocar bene, cos’è giocar bene? Io ancora non l’ho capito. Se qualcuno me lo spiega ascolto con la mia umiltà e poi magari ci proverò. Però c’è un dato di fatto e nella vita ci sono le categorie: ci sono i giocatori che vincono e che perdono, dirigenti che vincono e no, allenatori che vincono e non vincono mai”.
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Addio Allegri-Juve: “Calcio non è teoria, ma non faccio nomi”
La polemica del tecnico è proseguita con termini accesi: “Ca**o, se non vincono mai ci sarà un motivo, Dio santo! Nel gabbione a Livorno, lo dico perché io i tornei li vincevo tutti, ne ho perso solo uno. Ci sarà un motivo! C’erano altri ragazzi come me che vincevano sempre i tornei e altri mai. Ci sarà un motivo se qualcuno vinceva sempre e altri no. Non c’è più mestiere, tutta teoria. Io ho avuto Cellino a Cagliari. Io non so come ha fatto: col Cagliari è retrocesso una volta e ha portato il Brescia in A in un anno. E’ più bravo degli altri, non c’è niente da fare. Poi è normale quelli che perdono che devono dire. Ora io vi farei un esempio, ma non ve lo faccio se no viene giù tutto”.