Negli ultimi giorni ci si è soffermati in modo particolare sulle idee di gioco della squadra partenopea del futuro
442, 433, 4231. Negli ultimi giorni stiamo assistendo ad innumerevoli ipotesi di sistema di gioco che l’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, potrebbe adottare in futuro. Lo stesso tecnico di Reggiolo ha ribadito un concetto che spesso viene confuso o non compreso perfettamente dai media e dagli addetti ai lavori. L’allenatore emiliano ha svelato durante le sue ultime conferenze di voler continuare a difendere con il sistema di gioco, 4-4-2, ossia con due linee da quattro in grado di coprire sia le zone esterne che la zona centrale di campo. Ciò, però, non va ad incidere assolutamente sulle dinamiche della fase offensiva del gioco azzurro, come ha dimostrato ampiamente nel corso della stagione lo stesso Ancelotti. A differenza di Sarri, che andava ad esaltare le sue giocate offensive eseguendole alla massima intensità, l’attuale allenatore azzurro ha dimostrato di saper lavorare sui cambi di posizione per lo svolgimento del gioco del Napoli. Un tipo di gioco adatto più alle rotazioni dei calciatori in grado di non dare punti di riferimento agli avversari per trovare quelle zone intermedie, poi, per colpire. Il calcio moderno si è evoluto grazie anche ad una diversa consistenza fisica ed ad un’intelligenza sul rettangolo di gioco diversa dai calciatori del passato, capace di fare poi la differenza nei momenti topici della partita.
Napoli, le caratteristiche dei calciatori sono fondamentali per il gioco di Ancelotti
Per portare a compimento il suo progetto tecnico-tattico Carlo Ancelotti ha bisogno di giocatori adatti per sviluppare le sue idee di gioco. Partendo dai due terzini, Hysaj e Mario Rui, nel corso della stagione si è visto come i due non hanno convinto appieno lo stesso allenatore emiliano a causa soprattutto delle loro caratteristiche più difensive rispetto a quelle richieste da Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo ama giocare con due laterali dalle qualità prettamente offensive capaci di lavorare sulla linea degli attaccanti per costituire uno sbocco interessante, mentre i due esterni convergono al centro del campo negli “half-spaces” (zone intermedie) tra difesa e centrocampo avversario.