La Juventus ha presentato nuovamente ricorso al CONI contro l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter. Ennesima risposta negativa
Sembra non destinata a concludersi la telenovela relativa allo scandalo di Calciopoli scoppiato nel 2006 e che vide revocare alla Juventus lo scudetto per illecito sportivo, scudetto poi assegnato all’Inter. Per l’ennesima volta, dopo le tante richieste respinte, il club bianconero ha presentato ricorso contro l’assegnazione di quello scudetto ai nerazzurri. Richiesta prontamente respinta dal CONI, come si evince dal comunicato emesso: “Il Collegio di Garanzia dello Sport, all’esito della sessione di udienze a Sezioni Unite, tenutasi in data odierna e presieduta da Franco Frattini,HA DICHIARATO INAMMISSIBILE il ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 3/2019, presentato, in data 11 gennaio 2019, dalla società Juventus Football Club S.p.A. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la società F.C. Internazionale Milano S.p.A. e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) per l’impugnazione e la riforma del lodo definitivo pronunciato dal Collegio Arbitrale del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport del CONI (TNAS), nel procedimento R.G. n. 1930/2011 TNAS, tra la Juventus Football Club S.p.A., la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la società F.C. Internazionale Milano S.p.A., sottoscritto e depositato in data 15 novembre 2011, prot. n. 2621, con istanza di arbitrato presentata in data 10 agosto 2011, in cui il TNAS si era dichiarato incompetente a decidere in merito al provvedimento di revoca – assunto in data 26 luglio 2006 dal Commissario Straordinario FIGC Guido Rossi per motivi disciplinari – del titolo di Campione d’Italia alla Juventus per il Campionato di calcio di Serie A, s.s. 2005-2006, con corredata assegnazione alla società Internazionale di Milano.
HA, altresì, ESTROMESSO IL CONI dal presente giudizio.
Infine, ha condannato la società Juventus Football Club S.p.A. al pagamento delle spese in favore del CONI, liquidate nella misura di € 1.500,00, oltre accessori di legge, e ha disposto l’integrale compensazione delle spese nei confronti delle altre parti”.